La FINE della PRIMA GUERRA MONDIALE
Nonostante i grandi mutamenti del 1917, il 1918 inizia di nuovo in una posizione di stallo per i due schieramenti. Tutto si sarebbe deciso sul fronte francese. Con le risorse liberate dalla vittoria sul fronte orientale, il Reich si prepara alla sua più grande offensiva: il 21 marzo è tutto pronto per il Kaiserschlacht, la battaglia imperiale. Nello stesso periodo, dopo aver raccolto i resti del proprio esercito, l’Austria-Ungheria inizia la seconda battaglia del Piave. La battaglia del Solstizio, così battezzata da Gabriele d’Annunzio, dura dal 15 al 24 giugno del 1918: la linea italiana resiste agli assalti austriaci, l’esercito austro-ungarico non si sarebbe più ripreso. La superiorità dell’intesa in uomini e mezzi è preponderante, le truppe americane hanno portato energia e nuove armi sul campo: il destino della Germania è segnato. L’8 agosto inizia l’offensiva dei cento giorni, ad Amiens l’esercito tedesco riceve la sua più sonora sconfitta, inizia una lenta ritirata della Germania verso est. Nell’estate del 1917 la Grecia entra in guerra contro gli imperi centrali: il fronte sarebbe rimasto stabile fino al maggio 1918 quando l’esercito bulgaro è sconfitto a Skra-di-Legen. Alla fine dell’offensiva, il 29 settembre, il governo Bulgaro è il primo dei poteri centrali a chiedere ufficialmente la resa dopo aver firmato l’armistizio di Salonicco. Dopo il collasso della Bulgaria, il 30 ottobre l’Impero Ottomano, divorato dalle lotte intestine e dai movimenti indipendentisti, firma l’armistizio di Mudros: Costantinopoli esce dalla guerra. Il 3 novembre viene firmato a Villa Giusti l’armistizio, il 4 novembre la guerra è finita, così come l’Austria-Ungheria. E’ finita: l’11 novembre i delegati del governo provvisorio tedesco firmano l’armistizio nel vagone di un treno nel villaggio francese di Rethondes.
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