Mac&Cheese #33 - Inuk e Lollygagger: raccontare l’identità senza perderla, di Marta Ciccolari Micaldi
Cari abbonati e care abbonate, sorpresa!
Come ben sapete, questo non è il posto dove mi trovate di solito. Nel regno di Valeria normalmente o c’è lei o c’è qualche ospite di nostra stima. Oggi, invece, trovate me. Come mai?
Perché è gennaio e io sono la boss, in sostanza :)
Mi spiego: Valeria riprenderà possesso del suo spazio qui a febbraio (sono personalmente molto contenta!). Negli scorsi mesi, invece, si sono alternati sei profili diversi con sei storie molto diverse tra loro. Adesso che inizia un nuovo anno e abbiamo davanti a noi tantissima strada, ho voluto quindi essere presente di persona per raccogliere le fila di quello che è stato e dare il la per quello che sarà. Essere, in sostanza, un raccordo. Come ho già detto ovunque e come voi sapete già bene, questo è un anno importante e noi, qui come in tutta la piattaforma McMusa, cercheremo di percorrerlo attraverso strade e storie in linea con il nostro modo di raccontare gli Stati Uniti e un pizzico di attenzione in più.
Prima di passare, quindi, alla storia di oggi, lasciatemi ringraziare i nostri ospiti riproponendo i loro racconti insieme a un mio piccolo appunto per ognuno, nel caso voleste rileggerli o condividerli (potete farlo, le persone non abbonate leggono i titoli e l’intro, magari si incuriosiscono e finiscono per abbonarsi anche loro):
Clara Ramazzotti, Il bello del brutto (Opens in a new window) (la bellezza, come molti altri valori, in America e in Europa non corrisponde alla stessa cosa);
Clara Beretta, Città nucleari (Opens in a new window) (gli Stati Uniti sono stati i soli nella storia a usare la bomba atomica contro obiettivi umani e per farlo hanno cambiato il loro stesso paese);
Francesco Costa, L’America dentro le alette di pollo (Opens in a new window) (nel paese che domina il mondo, non sono tanto e solo le grandi tecnologie/narrazioni/potenze a spostare gli equilibri ma più spesso sono le cose minime e modeste);
Fabio Germani, I 50 anni dell’hip-hop sono 50 anni di storia americana (Opens in a new window) (la cultura più viva degli Stati Uniti è Black);
Carla Mascianà, Gli Stati Uniti attraverso i social e lo sguardo della Gen Z sulla società (Opens in a new window) (l’America continua a dettare trend e a esercitare tutto il suo soft power anche attraverso la generazione più giovane, di cui spesso però sappiamo poco o niente);
Guia Cortassa, L’ultimo Natale di Charlie Brown (Opens in a new window) (quando il guadagno non è abbastanza, non c’è più spazio neanche per chi ha fatto la storia).
Grazie a ognuna e a ognuno di loro, e a voi che ci avete permesso di ospitarli! L’esperienza ci è piaciuta molto e credo che saltuariamente la ripeteremo.
E ora, preparatevi a viaggiare in due direzioni opposte ma da un unico punto di partenza: oggi andiamo prima in Canada e poi nel profondo South ✈️
Grazie di essere qui! Se ti unisci alla membership ricevi informazione indipendente di qualità e supporti attivamente il lavoro della McMusa.
Scopri gli abbonamenti (Opens in a new window)
Already a member? Log in (Opens in a new window)