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Gioia (più o meno) effimera

La nonna di Novi, chiamata così per distinguerla dalla nonna materna, faceva le pulizie in un immenso appartamento che si affacciava su un cortile molto grande, perfetto per giocare a nascondino, per correre qua e là e collezionare gli innumerevoli ciottoli bianchi e grigi che si infilavano senza sosta nelle mie scarpe da ginnastica blu con la suola rosa fosforescente.

Mi ricordo il gigantesco cancello dipinto di verde che rappresentava un viaggio di sola andata in paradiso, che per una bambina di sei anni come me allora rappresentava giocare con Molly fino allo sfinimento.


Molly era la cagnolina della signora Margherita, che viveva nell’alloggio che la nonna tirava a lucido due o tre volte a settimana per arrotondare. Quando chiesi informazioni riguardanti la razza di Molly, la nonna mi spiegò che si trattava di una “bastardina”, una trovatella, senza una provenienza precisa, ma a me non importava. Molly mi sembrava bellissima, aveva il pelo nero e non più lucidissimo a causa dell’età, ma nonostante non fosse più una cucciola giocherellona, Molly era ancora in gran forma e, non appena varcato il cancello verde, mi correva incontro e scodinzolava per ore come se non ci fosse nient’altro di più bello al mondo. Credo che nessuno sia mai stato così felice di vedermi: ero una bambina abbastanza timida e taciturna con gli estranei e giocavo da sola per ore, inventandomi storie di draghi e principesse, di luoghi fatati dove avrei voluto spesso rifugiarmi. Molly fu la mia prima compagna di avventure, che mi adorava senza chiedere nulla in cambio.

Camilla a due o tre anni con sua nonna Caterina

Forse è proprio questo il bello degli animali: gli esseri umani sono avidi, ti fanno un favore ma spesso vorrebbero essere contraccambiati con gli interessi, si offendono e sono complicati. Agli animali basta che tu sia tu, e che sia qui, in questo momento. Forse è proprio questo il segreto per essere più presenti e godere di più del momento che si sta vivendo, anche se è più facile a dirsi che a farsi.


Che cosa vi viene in mente quando pensate alla parola “gioia”?

Argomento Riflessioni

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