Quando il bambino era bambino

Postfazione
QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO
di Chiara Cinquino
Partecipare e co-condurre questo evento è stato un privilegio. Il ricordo dell’esempio e delle orme dell’operato di Maria e Domenico, unito alle esperienze raccontate dai partecipanti, sono diventati un ventaglio di emozioni, una carrellata di risultati positivi che hanno assunto il profumo della speranza e, per quel che mi riguarda, scosso la coscienza.
Sono nonna di due bambine che, al termine della prima parte dell’incontro, vedendomi uscire dalla loro scuola, in cui si è svolto, mi hanno chiesto: “Com’è andata nonna?”.
Quella domanda spontanea ed incondizionata ha generato in me un’intensa vibrazione: la mia risposta è stata “Spero bene... per Voi”. Nonna nella loro scuola per loro era motivo di stupore. Per me esperienza di vissuto unita a consapevolezza e speranza.
Quante cose ho imparato facendo nella mia infanzia degli anni 70! Quanto divertimento in quei gruppi di lavoro che si dilettavano con la manualità propria dell’uso dell’uncinetto, del punto croce, del traforo in alternanza alle attività didattiche!! Quanti “accorgimenti” quando il lavoro non era perfetto: mio padre era un falegname e se i bordi del lavoretto non erano perfetti, a casa me li faceva carteggiare!!
Quanti pomeriggi (e cadute... e pantaloni rotti... e germi...) passati in un bosco con gli amici a costruire la casetta!! Tutto era manualità, esperienza e divertimento. Tutto era cultura ed espressione del talento ma, soprattutto, tutto era condivisione, amicizia e forza per crescere e vincere le paure.
Quello che nel tempo sono diventate le mie passioni, le sfumature del mio carattere ed il mio lavoro sono anche il frutto di quelle esperienze e sono convinta che così sia per tutti. L’aver vissuto in campagna, a diretto contatto con la natura, ha indubbiamente facilitato lo sviluppo di quella fantasia che privilegiava le attività che il contesto naturale offriva.
Eravamo sempre sporchi di terra ma la nostra fantasia non era impolverata dalla noia: oggi, purtroppo, l’eccesso della tecnologia ha prevalso, rubando troppo tempo all’ingegno con il conseguente risultato di giovani sempre più passivi. La colpa non è la loro: la colpa è nostra. E nei vari contesti, ove possibile, (famigliare, scolastico, etc) abbiamo il dovere di aiutare le nuove generazioni a riscoprire la loro vera essenza. Io sono solita impegnare le mie nipoti in attività manuali e gioisco nel vederle attente, curiose, entusiaste e poi stupite e felici del risultato. L’orgoglio di quel “l’ho fatto io” e l’attenzione del dettaglio nella relazione del “come ho fatto a farlo”sono ricche della consapevolezza del proprio valore e dell’eccitazione della scoperta delle proprie capacità.
Protagonisti assoluti di questi momenti di crescita sono le mani (che diventano strumento che dà concretezza ai pensieri), gli spazi diriflessionee la squadra. Il silenzio deve tornare ad essere momento di riflessione personale e non mera espressione della paura e dell’incapacità di comunicare. Dobbiamo cercare di vestire la monotonia con colori brillantiperché ogni rumore è suono, ogni difficoltà è esperienza di crescita, ogni novità è stimolo che suscita interesse e pertanto che plasma e consolida l’essenza di ciascuno.
Credo fortemente che ad ispirare Grazia ed Ettore all’organizzazione di questo evento “smuovi coscienze”siano stati i loro genitori: Maria Modaffari e Domenico Macchieraldo, oggi spiriti guida ed ali dei loro figli. La loro presenza durante l’evento era tangibile e mi piace pensare che quelle due uniche sedie vuote tra la platea non fossero vuote per caso: Maria e Domenico erano lì. A loro pertanto va il Grazieper ciò che fecero, per ciò che ci aiuteranno a fare, per le tante volte che vorranno ispirarci e sostenerci nelle battaglie. A loro “Grazie!” per continuare ad amare questa Terra in cui tutti siamo ospiti ed in cuitutti siamo uguali: a Maria e Domenico chiediamo di aiutarci ad essere Graditi Ospiti capaci di preservare, curare e valorizzarei suoi meravigliosi doni in un clima di inclusività che ci permetta, un domani, di essere orgogliosi nel cedere un testimone che porta il peso della fatica, delle mani ruvide e del sudore...
Ma che profuma di pace. (Si apre in una nuova finestra)
Se (Si apre in una nuova finestra) non vogliamo tradire la nostra eredità dobbiamo essere attori del cambiamentoe l’unico modo per farlo è quello di non smettere mai di Imparare Facendo
Erbe - Laboratori - Libri
Sabato 3 e Domenica 4 Maggio

Sabato 3 Maggio da Sordevolo alla Trappa
Accompagnati da Fabio Porta e Mariella Ghirardi, attraversando prati e boschi ci soffermeremo a riconoscere e descrivere gli impieghi delle numerose essenze presenti, a raccoglierle e a catalogarle. Giunti alla Trappa, assaporeremo durante il pranzo alcune delle erbe individuate, sapientemente cucinate.
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Domenica 4 Maggio a Bagneri
Presso l’Ecomuseo della Civiltà Montanara verranno inaugurate le Botteghe Creative “MANI-TESTA-CUORE”, nuovi laboratori di falegnameria accanto all'"Atelier del Barba Clement", dove sviluppare attività educative diffuse sul territorio.
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Domenica 4 Maggio alla Trappa di Sordevolo
Alle ore 15:00 verrà presentato il libro Imparare Facendo, che raccoglie i contributi di un’insolita giornata di riflessioni e condivisioni di esperienze sulla scuola, e la società, che vogliamo. Una Scuola Senza Pareti, non separata dalla realtà, dove il futuro si costruisce tenendo memoria del passato.