Mappa Concettuale - La LEGGE TRUFFA e la FINE di DE GASPERI
Le elezioni del 1953 segnano la fine di un’epoca per l’Italia repubblicana. La Democrazia Cristiana, temendo di perdere il controllo del governo, introduce la controversa "legge truffa", una riforma elettorale che avrebbe garantito alla coalizione di maggioranza il 65% dei seggi. Ma il piano fallisce: la DC e i suoi alleati non raggiungono il 50%+1 dei voti e perdono milioni di consensi.
Per la prima volta dal 1948, Alcide De Gasperi è in difficoltà. Dopo otto governi consecutivi e sette anni al potere, il leader democristiano tenta di formare un esecutivo monocolore, ma il parlamento lo boccia. Stanco e politicamente indebolito, rifiuta un nuovo incarico e lascia la scena politica. La sua uscita segna l’inizio di una fase di instabilità: da Pella a Fanfani, da Scelba a Segni, fino a Zoli, la Democrazia Cristiana fatica a trovare una leadership solida.
Nel frattempo, il Paese continua la sua trasformazione. Nel 1955 nasce il Piano Vanoni, primo tentativo di programmazione economica, mentre nel 1956 viene istituito il Ministero delle Partecipazioni Statali, a conferma del crescente ruolo dell’intervento pubblico. In questi anni, si attuano anche importanti riforme istituzionali: nel 1956 inizia l’attività della Corte Costituzionale, mentre nel 1958 viene istituito il Consiglio Superiore della Magistratura, entrambi pilastri della democrazia repubblicana.
Ma il vero cambiamento è nei partiti. Dopo la morte di De Gasperi nel 1954, la DC si riorganizza sotto la guida di Amintore Fanfani, con una nuova generazione di politici come Aldo Moro, Paolo Emilio Taviani e Mariano Rumor. Il partito si avvicina all’industria di Stato e all’ENI di Enrico Mattei, creando i presupposti per il rapporto tra politica ed economia che segnerà i decenni successivi.
Anche a sinistra avviene una svolta storica: il PSI di Pietro Nenni rompe con l’URSS dopo il XX Congresso del PCUS e si avvicina alla DC, aprendo la strada alle future alleanze di governo. Il PCI, invece, resta fedele a Mosca, ma cerca una maggiore autonomia.
L’Italia è pronta per una nuova fase: il boom economico è alle porte, e con esso un mondo di sfide e opportunità. Ma riuscirà il Paese a coglierle senza perdere il proprio equilibrio politico?
Nobili e Consiglieri possono accedere a questo contenuto!
Scopri i nostri piani (Opens in a new window)
Already a member? Log in (Opens in a new window)