Pezzi di sé perduti per strada - una messa a punto

Maggio è il mese della Madonna, della Grande Dea.
È interessante, nell’esplorazione del folklore popolare, che mi appassiona tanto, ed è tanto utile al gioco, il fatto che in questo mese inizino molti pellegrinaggi antichi.
Per arrivare alle Madonne bisogna spesso infatti scalare un monte, fare una salita - spesso impegnativa -, a volte portare nella discesa la Madonna in città e infine, dopo un po’, riportarla indietro. Questo movimento, si dice, possa smuovere qualcosa di misterioso che ha a che fare con il tempo metereologico, la pioggia. Penso per esempio alla discesa e alla salita della Madonna di San Luca, a Bologna; penso alla grande Madonna nera di Viggiano, in Basilicata.
È interessante anche il fatto che c’è sempre, attorno alla Grande Dea, questa idea del cammino, del movimento, della scalata, della discesa.
È interessante perché me ne sono accorto da poco. Non so perché, ma mi spiazza il fatto che così si allontana l’idea strana che avevo che la Grande Dea sia sempre dappertutto, grande e ferma. Se è sempre dappertutto, perché devo fare la fatica della salita, della discesa, del movimento?
Allora, ecco un gioco che ha a che fare con un cammino, e con un “piccolo” desiderio. Ma poi: esistono piccoli desideri? Chi può essere così stupido da stabilirlo prima di averli realizzati, avvicinati?
C’è sempre questa idea nel gioco di non linearità, di strade inspiegabilmente tortuose, non razionali, che in questo gioco si realizza perfettamente.
E dunque:
RECUPERARE PEZZI DI SE’ PERDUTI PER STRADA

Vitalij Shchupliak
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