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Strega, non ti brucio ma ti consumo

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La costante di questo mese sono stati gli uomini che parlano per noi.

Che si tratti di un tavolo di 7 uomini che parlano di aborto (Öffnet in neuem Fenster) o di un gruppo di maschi che usano l’immaginario e le parole delle streghe per fare quello che una mia amica ha definito, molto ingegnosamente, witchbaiting il trend pare chiaro: non c’è spazio per noi se non in posizioni ancillari, laterali, di supporto, nelle retrovie. Invisibili e invisibilizzatə.

Vi sarete accortə che nel corso degli anni la figura della strega ha subìto una sorta di rinnovamento, un restyling se vogliamo, ma non mi riferisco – per quanto riguarda la maggior parte dei casi, perlomeno – all’iconografia della strega, che in tanti (troppi) contesti viene ancora rappresentata o come una donna vecchia, brutta e deforme (Öffnet in neuem Fenster) specializzata in maledizioni e mele avvelenate o come una splendida fanciulla, not-like-the-other-girls, che balla nuda alla luce della luna piena, promiscua e perturbante (Öffnet in neuem Fenster). A volte queste due donne sono una sola, la sua vera natura è rappresentata dalla prima immagine perché in qualche modo combacia con la sua interiorità demoniaca, ma per attirare le sue vittime si serve di un pratico camuffamento magico che la fa apparire bellissima e irresistibile.

A essere cambiata è però la reazione del pubblico di fronte alla strega – definirsi strega, rivendicare l’indipendenza e il potere personale della strega, ricordare e vendicare tutte le persone impiccate o bruciate sul rogo perché accusate di stregoneria. La strega è diventata un simbolo (Öffnet in neuem Fenster) di lotta, resistenza e potere. E la bambina di 8 anni che abita ancora in me – che ancora piange dopo aver scoperto che i suoi coetanei la chiamano “bambina satanica” e che non vogliono giocare con lei perché si è innocentemente definita “strega” – non potrebbe essere più felice. Finalmente è il momento dellə reiettə!

Il capitalismo eteropatriarcale, invece, ha detto no. Ha detto “anche questo è mio, anche di questo posso servirmi”. E allora eccoci qui, a farci vendere un immaginario che avrebbe dovuto appartenere a tutte le categorie marginalizzate, a doverci ricavare – di nuovo – uno spazio sicuro per esistere, a dover combattere l’ingerenza dei maschi etero/cis privilegiati che non riescono a concepire che possano esistere luoghi in cui non sono benvenuti – quantomeno non prima di un profondo lavoro di decostruzione e autocritica – luoghi in cui la prima cosa da fare è mettersi in ascolto delle soggettività oppresse anziché parlare per loro.

Insomma l’esperienza delle donne e delle persone queer che si autodeterminano e che mettono in discussione lo status quo va bene solo se può essere sfruttata, usata a scopo di lucro e a beneficio delle élite che possono così percorrere serenamente le strade che sono state aperte a suon di roghi, reali e metaforici, senza dover patire lo sfruttamento e l’oppressione contro cui quelle soggettività hanno combattuto.

Vorrei poter dire di avere alternative e soluzioni, ma purtroppo ho solo rabbia.

Se non ne avete abbastanza del mio rant, sappiate che ho parlato del fastidio e della delusione che mi provoca questo processo inesorabile di fagocitosi capitalista qui (Öffnet in neuem Fenster).

Arcani Minori & Astri 2.0

La carta di oggi, il 2 di Bastoni, è associata a Marte in Ariete, transito iniziato il 1° maggio che si concluderà l’8 giugno, in perfetta continuità con l’ultima carta di cui abbiamo parlato, qui (Öffnet in neuem Fenster), associata a Marte in Pesci. La Golden Dawn l’ha chiamata “Il Signore del Dominio” e, come sempre, le carte che coinvolgono pianeti e segni affini hanno nomi promettenti e altisonanti. Quando è in Ariete Marte si trova a casa, è in uno dei suoi domicili (l’altro è lo Scorpione), e da un punto di vista iconografico credo che questa condizione sia rappresentata piuttosto chiaramente: lə personaggə osserva il panorama da dietro le mura di una fortezza, in una posizione sicura e fiera. La descrizione di Marte come divinità protettrice che vi avevo scritto nella scorsa newsletter trova, secondo me, un chiaro riscontro in questa carta.

Dopo esserci immersə nelle profonde acque dei Pesci, e dunque dei nostri sogni, bisogni e desideri, adesso l’energia tende a espandersi e a proiettarsi al di fuori di noi. Il mondo può essere nostro, ma come eserciteremo il nostro fuoco, il nostro potere?

Scrive Cecilia Lattari (Öffnet in neuem Fenster) nel libretto dei Tarocchi dello Zodiaco (Öffnet in neuem Fenster) a proposito di questa carta:

La nostra azione sarà rivolta verso il nostro piccolo mondo, oppure verso la comunità esterna?

Ascolto consigliato: Fire (Öffnet in neuem Fenster) di Beth Ditto

Lə compagnə di viaggio del mese: Gloria E. Anzaldúa

Scrittrice, poeta, teorica femminista-queer, chicana texana, patlache (parola nahuatl (Öffnet in neuem Fenster) per lesbica).

A questa descrizione che Gloria Anzaldúa dava di se stessa io aggiungo: strega. Le sue parola trasudano magia. Attraverso un punto di vista mestizo (meticcio) e al margine, dunque situato ma mai limitato, Anzaldúa ha provato a dare corpo a una forma di attivismo che lei stessa ha definito nel libro “Luz en lo oscuro” (edito in Italia col titolo “Luce nell’oscurità (Öffnet in neuem Fenster)” da Meltemi) attivismo spirituale:

Definisco la postura militante che esplora le implicazioni sociali della spiritualità “attivismo spirituale” - un attivismo cui si dedica un gruppo eterogeneo di persone dalle molteplici pratiche, o mestizajes, spirituali.

Tutto il suo lavoro è un antidoto alla violenza coloniale, capitalista, patriarcale e scientista che ci impedisce di percepirci in continuità con la natura e con gli altri esseri, anche non umani. Abbiamo relegato la spiritualità a mero oggetto di studio e la tolleriamo solo se guardata con occhio critico e mai vissuta, attraversata. Al tempo stesso Anzaldúa ci mette in guardia da una spiritualità svuotata del suo portato rivoluzionario e politico, usata come semplice forma di conforto e intrisa di positività tossica.

Gloria E. Anzaldúa ha lasciato questo mondo vent’anni fa. Possa il suo spirito sempre presente guidarci verso una forma di quella che mi piace chiamare stregoneria politica, trasformativa, collettiva, comunitaria.

Appuntamenti Terapeutici 📅

Parte questo mese un ciclo d’incontri di lungo respiro che coprirà tutto l’anno fino al prossimo marzo. Ogni incontro sarà basato sulla festività della ruota dell’anno (Öffnet in neuem Fenster) che si celebra in quel periodo, ma non preoccupatevi perché non è necessario avere conoscenze pregresse né sui tarocchi né sulla stregoneria. Gli 8 Sabba saranno uno spunto per le stese e gli esercizi che metteremo in pratica nel corso degli incontri che saranno fruibili anche singolarmente. Per non andare troppo in là con la calendarizzazione il ciclo sarà diviso in 3 fasi, la prima:

  • BELTANE, 21 MAGGIO

  • LITHA, 25 GIUGNO

  • LUGHNASADH/LAMMAS, 13 AGOSTO

La partecipazione ai singoli incontri prevede una quota d’iscrizione di 5€, ma se sapete già adesso che parteciperete a tutti e tre gli incontri potete prenotarvi versando una quota di 12€.

Più avanti vi comunicherò le date di Mabon, Samhain e Yule rispettivamente a settembre, ottobre e dicembre, e infine calendarizzeremo Imbolc e Ostara a febbraio e marzo dell’anno prossimo.

Per prenotarvi o chiedere info rispondete a questa mail o scrivetemi all’indirizzo tarocchiterapeutici@gmail.com (Öffnet in neuem Fenster)

Ci leggiamo il mese prossimo!
Chicca 🔮