Zum Hauptinhalt springen

La lotta della comunità LGBTQI+ in Polonia

LGBTQI è la sigla comunemente utilizzata per indicare persone Lesbiche, Gay, Bisexual, Transgender, Queer e Intersex. 

Il 12 novembre 2020 la Commisssaria europea Helena Dalli ha presentato la prima strategia europea per rafforzare i diritti delle persone LGBTQI in Europa (Öffnet in neuem Fenster). La strategia cerca di:

  • includere i crimini e i discorsi d’odio nei confronti delle persone LBTQI nella lista ufficiale dei crimini riconosciuti dall’Unione europea;

  • ampliare i diritti di paternità e maternità delle persone LGBTQI;

  • facilitare il riconoscimento ufficiale dello status di coppia di persone LGBTQI attraverso i confini nazionali.

Se è vero che, in Europa, negli ultimi anni, sono stati fatti progressi (Öffnet in neuem Fenster) verso un’uguaglianza effettiva di diritti tra persone eterosessuali e LGBTQI, oggigiorno, il 43 per cento (Öffnet in neuem Fenster) di queste ultime si sente ancora discriminato. Uno dei Paesi più problematici è la Polonia.

«Abbiamo raggiunto il punto in cui un attivista LGBT può essere nominato e i leader della Polonia affermano che si tratta di un nemico del paese», Belinda Dear - ILGA Europe

Come nel caso del diritto all’aborto delle donne – documentato nella puntata 5 di Europa Reloaded – anche l’indebolimento dei diritti delle persone LGBTQI è legato, a doppio filo, alla situazione politica venutasi a creare nel paese recentemente. Ovvero: a partire dalla presa di potere da parte del partito Diritto e Giustizia, il PiS.

Il PiS è una formazione politica conservatrice legata a valori tradizionali e del Cattolicesimo. L’impatto di questa forza politica sulla situazione della comunità LGBTQI polacca è documentato dai fatti occorsi negli ultimi due anni, a partire dal 2018.

«Ora la situazione è la seguente: abbiamo raggiunto il punto in cui un attivista LGBT può essere nominato e i leader della Polonia affermano che si tratta di un nemico del paese. Si tratta di qualcosa di straordinario che non si vede altrove», afferma Belinda Dear, advocacy officer presso ILGA Europe e ospite della puntata 8 di Europa Reloaded.

ILGA Europe è l’organizzazione ombrello europea di ILGA, una ONG internazionale con 600 strutture nazionali presenti in 54 paesi sparsi tra Europa e Asia centrale. ILGA Europe realizza progetti di sostegno agli attivisti sul campo, sviluppo di capacità e di network, e attività di lobbying istituzionale nei confronti dell’Unione europea.

Cosa fa l’Europa?

La definizione di una strategia europea contro l’omofobia e in difesa della comunità LGBTQI è solo l’ultima di una serie di azioni che l’Unione europea ha messo in campo nel corso degli anni e che hanno rappresentato un appiglio importante per gli attivisti che lottano per garantire l’uguaglianza effettiva delle persone LGBTQI.

Per esempio, c’è la Carta dei diritti fondamentali che iscrive nel diritto dell’Unione europea il principio di non-discriminazione relativamente all’orientamento sessuale. E c’è una direttiva specifica, la Direttiva sull’Uguaglianza razziale e sul Lavoro che applica il divieto di discriminazione, appunto, sul posto di lavoro.

E poi c’è la giurisprudenza della Corte di giustizia europea che, negli ultimi anni, è stata estremamente utile per allargare le maglie dei sistemi nazionali e garantire una maggiore protezione dei diritti della comunità LGBTQI.

Come aiutare la battaglia LGBTQI in Polonia

Il sito lgbt.support (Öffnet in neuem Fenster) raggruppa le associazioni LGBQTI+ in Polonia. Chiunque può decidere di sostenere organizzazioni in varie città del paese.