VOL. 1 - MATERIALI DA COSTRUZIONE
PASSI
TW: trauma migratorio
LINEE - feffa mangano
Lascio le mie impronte in mezzo a polvere e salsedine. Seguo il bordo della scogliera che si affaccia sul Mar Mediterraneo. Ce l’hai un accendino? È la prima cosa che mi ha chiesto Jamil, ancora prima di come stai e di come ti chiami. Seguo il bordo delle sue mani. Vedo la fede che porta all’anulare. Si muove in modo quasi impercettibile. Le sue mani sono più scure dei suoi occhi. Sembrano tremare. Guardo il confine che ci divide: è un colore, nulla più. Rimarca il confine tra il cielo e il mare: tra chi ha il privilegio di volare e chi ha il timore di nuotare. Avvicino la mia mano alla tasca dei jeans, gli passo l’accendino e gli chiedo io come si chiama. Jamil, nice to meet you, mi dice nel suo inglese traballante. Gli chiedo se vuole fare due passi con me. Mi dice che è appena arrivato a Lampedusa, che non conosce niente qui. Vieni con me, ti faccio vedere una cosa. Ceramica refrattaria e ferro zincato che riflettono la luce del sole e quella della luna.
La porta d’Europa distrugge ogni nostra barriera. Lampedusa lo sa.
LAMPEDUSA LO SA - Assalti Frontali (Abre numa nova janela)
STRUSA* - bea forlini
nonna ha sempre abitato in via Radice ma io è da poco che mi son resa conto della metafora. l’ho fatto quando ho ritrovato una foto dei miei piedi accanto ai suoi, gonfi nelle sue ciabatte e sulle sue piastrelle inconfondibili. in camera mia invece è il mio passaporto ad essere affianco al suo, in quella custodia di pelle color panna, morbida anche se quasi intoccata (solo la luna di miele si è fatta, per il resto era lui a viaggiare).
un giorno nonna, prima della malattia, mi aveva definito l’amore come “qualcuno che ti scaldi i piedi”, inteso la notte nel letto.
a me invece scalda i piedi la strada, e chi ha voglia di farne pezzi con me.
*ho sempre saputo volesse dire “trottola”, ora non so più se è corretto: quel che è certo è che un’altra metafora, da usare per qualcuno di un po’ girovago (me lo diceva sempre lei, con divertimento orgoglio e incomprensione – e i suoi occhi grigio-selce che sapevano diventare azzurri)
