Gli STRUMENTI della PROPAGANDA FASCISTA - mappa concettuale
Il Duce sa che per avere in mano le folle e dare stabilità al regime fascista deve dominare due cose in particolare: l’educazione e l’informazione. La scuola è dove cresce il futuro d’Italia: il fascismo sa che controllare fin dall’infanzia il cittadino è la via da seguire. Già nel 1923 la riforma Gentile aveva ristrutturato il sistema scolastico italiano, una riforma che si può riassumere con un termine: pedagogia idealistica. L’Università è un discorso a parte: l’ambito accademico gode di un'autonomia decisamente maggiore rispetto alle scuole primarie e secondarie, specialmente all’inizio del regime. Sottomessa la classe accademica, il regime si pone come obiettivo il controllo sulla cultura stessa e in particolare su chi la crea: gli intellettuali. La stampa politica subisce una fascistizzazione già dal ‘22 e in pochi anni vede un controllo sempre più stretto da parte del potere fascista, anche tramite la censura. Per quanto riguarda la radio nel 1927 nasce l’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche: l’Eiar, che può essere definito l’antenato della Rai. Per il cinema invece la storia è diversa: il regime vede nella macchina da presa la sua arma più forte e sa che l’influenza sulle masse dei film è troppo grande per lasciarla solo alle grandi pellicole di Hollywood. Per gestire la creazione e la produzione dei cinegiornali nel 1924 viene creato l’Istituto Luce, la voce del regime e il più chiaro esempio di propaganda dell’intero Ventennio. A coronare questo impegno del fascismo nella settima arte è la fondazione, nel 1937, del complesso di Cinecittà a Roma: nasce uno dei più grandi poli cinematografici d’Europa destinato a produrre film e propaganda per l’Italia.
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