Quanto costano le riviste
Per chi legge i giornali (o per chi ha la disgrazia di vedere i telegiornali) risulta sempre più evidente l’influenza della proprietà nell’agenda politica delle pubblicazioni. È un’ingerenza talvolta così forte da creare un clima culturale asfittico, che in parte tira un sospiro di sollievo grazie alla vasta produzione di riviste online, che spesso cercano di offrire visioni e approfondimenti alternativi. Nei quasi dieci anni di pubblicazione dell’Indiscreto, abbiamo salutato con gioia la nascita di molte riviste culturali, il cui impatto sul pubblico è probabilmente minimo, ma che in parte riescono a ovviare le lacune del mainstream. Esiste un prezioso e frammentario ecosistema di riviste indipendenti che mantengono vivo il dibattito culturale del nostro paese.
In realtà però nessuno è davvero indipendente: c’è sempre una proprietà o delle esigenze economiche da soddisfare, o la rivista è destinata a scomparire. Per fare un esempio personale, come sapete la proprietà di Indiscreto è della Casa d’aste Pananti (Abre numa nova janela), che quanto ai contenuti ci garantisce carta bianca – oltre a offrirci la possibilità di illustrare ogni articolo con una loro opera d’arte, una condizione win-win tra pubblicità e qualità. A Pananti si aggiunge il supporto di Aboca Edizioni ed Olschki edizioni, due case editrici con cui sapevamo di andare sul sicuro quanto a qualità dei contenuti.
Purtroppo però non basta, dunque che fare, per mantenere questa relativa indipendenza senza un tracollo economico? Abbiamo provato con la pubblicità, ma non vi piaceva, e, a dirla tutta, non ci si guadagnava un granché. Gli articoli tematici sponsorizzati – in gergo marchette – rendono abbastanza, ma ve lo diciamo sinceramente, proprio non ci piacciono.
Abbiamo allora deciso per gli abbonamenti, che sono diventati in breve tempo un nostro importante supporto. Ma le riviste sono tante, e molte di loro optano per questa forma di sostegno: come decidere? A chi dare i nostri soldi? Potendo a tutte quelle che ci piacciono, ma non si può. Si viene a creare così una forma di concorrenza tra sodali, verso un pubblico che in genere è abituato a godere di contenuti gratuitamente, senza chiedersi – giustamente, non è il suo lavoro – come possono sostenersi queste riviste, quanto costano. E anche se sono online, purtroppo costano parecchio.
Vorrei avere una conclusione per questa breve nota, ma non c’è, perché forme di sostegno alternative non ci sono venute in mente – anzi, se avete idee, scriveteci pure a indiscreto@pananti.it (Abre numa nova janela)! In redazione abbiamo deciso che l’unione fa la forza, e assieme alla consueta rassegna stampa dei nostri articoli, vi offriremo ogni mese una rassegna stampa dalle principali riviste culturali italiane.
Comunque sia, al momento il supporto che consente maggiore libertà e sostegno resta quello degli abbonamenti. Il vostro supporto, insomma. Anche per questo motivo abbiamo deciso di offrire eccezionalmente per la durata di dieci giorni tutti i vantaggi dell’abbonamento Indiscretizzati al prezzo dell’abbonamento sostenitore! (Abre numa nova janela) Se vuoi supportare la nostra rivista e ricevere questo sconto speciale dunque,
Carla Accardi, Rossoverdeazzurro, 1988, Courtesy Casa d'aste Pananti (Abre numa nova janela)
Gli ultimi articoli di L’Indiscreto
Come è cambiata l’essenza della vita: (Abre numa nova janela) L'articolo esplora come la percezione della vita si è evoluta nel corso dei secoli, passando da una concezione divina e filosofica nell'antica Grecia, dove la vita era vista come una forza eterna e onnipresente, a una visione moderna più riduttiva e biologica. Vengono discussi contributi di filosofi come Eraclito, Platone e Nietzsche, e si fa riferimento al concetto di zoé e bios, concludendo con una riflessione sull'alienazione dell'uomo moderno dalla sua essenza vitale originaria.
L’identità come segregazione: (Abre numa nova janela) Questo saggio esamina l'evoluzione del concetto di identità, partendo dagli studi eugenetici del XX secolo che miravano a categorizzare e segregare le popolazioni umane in base a caratteristiche innate. Si critica la moderna scienza dei dati che, nonostante i progressi tecnologici, tende ancora a promuovere la segregazione attraverso l'analisi dei pattern e delle correlazioni, perpetuando divisioni sociali e culturali che erano inizialmente giustificate da teorie eugenetiche.
Rivoluzione linguistica e pensiero computazionale: (Abre numa nova janela)L'articolo analizza l'importanza del linguaggio come entità dinamica e in continua evoluzione, collegando le teorie filosofiche di Reza Negarestani e Walter Benjamin con le moderne scienze dell'informazione. Viene discusso il ruolo delle ontologie fondazionali come DOLCE nell'ingegneria linguistica e cognitiva, evidenziando come queste strutture concettuali migliorino la comprensione e la generazione del linguaggio naturale da parte dei sistemi di intelligenza artificiale.
La parte del deserto: Deleuze e la questione palestinese: (Abre numa nova janela) Gilles Deleuze analizza il conflitto israelo-palestinese, mettendo in luce il paradosso del "ricatto" geopolitico in cui Israele, sebbene riceva ingenti finanziamenti dagli Stati Uniti, riesce a dettare le condizioni in Medio Oriente. Deleuze paragona la situazione dei palestinesi a quella degli indiani d'America e discute l'analogia tra la Shoah e la Nakba, criticando l'uso strumentale della memoria dell'Olocausto per giustificare le azioni contro i palestinesi.
Dalle riviste culturali online
Su Lucy, "Internet è rotto: si può riaggiustare?" (Abre numa nova janela) di Viola Stefanello: L'articolo esplora come internet, inizialmente nato come spazio libero e democratico, si sia trasformato in una piattaforma controllata da poche grandi aziende. L'autrice analizza le possibili soluzioni per restituire al web la sua natura originale e favorire una maggiore equità e accessibilità. Su Il Tascabile, "Pensare fa male" di Gregorio Magini (Abre numa nova janela): Un'analisi del testo taoista "Zhuangzi", sottolineando come spesso venga letto in maniera errata. Magini esplora le profonde implicazioni filosofiche del testo e le interpretazioni sbagliate che ne derivano. Su Doppiozero, "L'angoscia dell'influencer" di Stefano Bartezzaghi (Abre numa nova janela): Questo articolo esplora le pressioni psicologiche e le sfide affrontate dagli influencer nel panorama digitale moderno. Bartezzaghi analizza come la costante esposizione e la necessità di mantenere una presenza online possano influire negativamente sulla salute mentale degli influencer, creando un senso di angoscia e instabilità. Su Not, "Sesso supernormale" di Laura Tripaldi (Abre numa nova janela), esplora come l'erotismo possa trascendere i confini dell'organico, dell'umano e della natura. Utilizza il concetto di "stimolo supernormale" per descrivere come certe tecnologie e rappresentazioni possano deviare la libido naturale verso oggetti inorganici o digitali, influenzando la sessualità in modi nuovi e inaspettati. Viene discussa anche la pornografia come strumento di liberazione e trasformazione della sessualità, in grado di sovvertire le strutture oppressive del capitalismo patriarcale. Su The Italian Review, Il mito dell’orgasmo perfetto: (Abre numa nova janela) Alessia Dulbecco esplora la storia e le controversie riguardanti la clitoride, dalla sua rappresentazione nella medicina antica alla sua riscoperta nel femminismo moderno. L'articolo discute come la sessualità femminile è stata storicamente repressa e mal interpretata, e come la comprensione di questo piccolo organo sia fondamentale per l'autonomia e il piacere femminile.
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