GUERRA PARALLELA: quando l'ITALIA è entrata nella seconda guerra mondiale
Dal giugno del 1940 il Regno Unito rimane da solo e nonostante Hitler volesse la pace, gli inglesi non ne vollero sapere. Questo spirito viene impersonificato dal nuovo primo ministro Winston Churchill. Necessaria all’invasione della Gran Bretagna era però il dominio dello stretto della manica, e per conquistarlo la Germania inizia con la Luftwaffe nell’estate del 40 a bombardare l’Inghilterra. Gli inglesi rispondono efficacemente grazie alla Royal Air Force (RAF). Questa viene chiamata Battaglia d’Inghilterra. Mussolini continua la guerra parallela con scarsi successi. Nell'ottobre del 1940 l’Italia attacca la Grecia passando per l'Albania. Questa offensiva, senza adeguata preparazione, si scontra contro un ben organizzato esercito greco. Questo insuccesso causò le dimissioni di Badoglio da capo di stato maggiore e provocò una grave crisi di sfiducia nei confronti del regime. Nel dicembre del 1940 gli inglesi passano al contrattacco in Africa: grazie alla superiorità dei mezzi corazzata nell’arco di due mesi avevano conquistato mezza cirenaica. L’italia perde 140 mila uomini. Mussolini è costretto a chiede aiuto alla germania. A Marzo 1941 arrivano i primi reparti tedeschi capeggiati dal generale Erwin Rommel che guida le truppe dell’Asse in una vincente controffensiva che in aprile porta alla riconquista della Cirenaica. L'Africa orientale italiana viene persa: il 6 aprile 41 viene occupata Addis Abeba dagli inglesi. Anche nei Balcani la germania prende l’iniziativa: nell’aprile del 1941 la Jugoslavia e la grecia vengono attaccate in contemporanea da truppe tedesche e italiane. Gli inglesi, sbarcati a marzo nella penisola ellenica, abbandona nuovamente il continente. Nella primavera-estate del 1941 rimaneva aperto solo il fronte nordafricano.
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