La fine dell’anno è sempre momento propizio per fare bilanci e indicare possibili prospettive per il futuro. MicroMega non si sottrae a questo “compito” e vi dedica due numeri della newsletter che state leggendo, questo e quello del 7 gennaio.
Questa settimana cominciamo con una riflessione sul futuro dei piccoli e grandi centri, alla luce dei due anni di pandemia, con Fausto Carmelo Nigrelli che nel saggio “Là dove c’era l’erba... Riprogettare le città a partire dai bambini (Si apre in una nuova finestra)” invita a sposare lo sguardo dei più piccoli per pensare gli insediamenti urbani del futuro.
“Pandemia, scienza e società (Si apre in una nuova finestra)” è il titolo dell’intervento di Silvano Fuso il quale illustra come la pandemia da un lato abbia fatto riscoprire l’importanza della scienza dall’altro abbia mostrato in maniera abbastanza palese la diffusa e profonda ignoranza di cosa la scienza sia e di come operi. Impareremo la lezione? Si comprenderà finalmente la necessità di impegnarsi attivamente contro il diffuso analfabetismo scientifico?
Alla crisi ambientale – una delle concause della crisi pandemica che viviamo – è dedicato il saggio di Sofia Belardinelli (“L’Italia e l’appuntamento mancato con gli impegni per il clima (Si apre in una nuova finestra)”) in cui l’autrice spiega come al nostro Paese non manchi nulla in termini di conoscenze e risorse per invertire la rotta in materia di lotta al cambiamento climatico: l’unica a mancare colpevolmente all’appello sembra essere la volontà politica.
Sul futuro della scuola, stretta da un lato dalla crisi pandemica e dall’altro dalla sua trasformazione in senso neoliberista, riflette invece Massimo Baldacci nel suo intervento dal titolo “La scuola: bilanci e prospettive (Si apre in una nuova finestra)”.
Alla non rosea situazione in cui versa la laicità, in Italia e non solo, è dedicato l’approfondimento di Raffaele Carcano (“La laicità è a rischio di sopravvivenza? (Si apre in una nuova finestra)”) che mette in luce come nella migliore delle ipotesi essa rischi di andare incontro a una profonda trasformazione di significato che la renderà irrilevante; nella peggiore, difficilmente si potrà anche solo continuare a discettarne.
Tra gli avvenimenti di questo 2021 che resteranno impressi nella memoria collettiva c’è sicuramente il rovinoso ritiro statunitense dall’Afghanistan. A partire da esso, Elisabetta Grande (“L’egemonia statunitense a un bivio. Un declino irreversibile? (Si apre in una nuova finestra)”) traccia un quadro del declino americano, che non è solo militare, bensì sociale, culturale e istituzionale.
Buona lettura! E, nonostante tutto, buon anno nuovo!