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Apriamo questo numero di MicroMega+ con una conversazione tra Orhan Pamuk e Telmo Pievani (“La peste e noi (Si apre in una nuova finestra)”) nella quale lo scrittore turco premio Nobel per la letteratura – in Italia per presentare il suo ultimo romanzo “Le notti della peste” (Einaudi) – racconta il suo modo di lavorare, spiega perché la letteratura è sempre profetica (senza volere) ed esprime la sua illuministica fiducia nell’umanità.

Dei sei scienziati premiati quest’anno con il Nobel, ben quattro avevano già fondato proprie imprese. Da tempo infatti l’imprenditoria scientifica è promossa dalle università di tutto il mondo. Ma se prima il denaro era una ricaduta laterale della ricerca scientifica, ora è il suo scopo principale. L’approfondimento di Marco d’Eramo: “Capitalismo scientifico: ovvero Nobel e startup (Si apre in una nuova finestra)”.

Quale sarà l’atteggiamento del governo Meloni nei confronti della scienza e della ricerca? Dai tagli feroci all’istruzione alla riforma Moratti, dall’antidarwinismo alla legge sulla procreazione assistita: come ricorda Silvano Fuso (“Quale futuro per la scienza italiana? (Si apre in una nuova finestra)”), quanto fatto dal centro-destra al governo nel passato non induce all’ottimismo.

Secondo il sociologo russo Alexander Bikbov (“La Russia di Putin, un regime neomercantilista disseminato di focolai di resistenza (Si apre in una nuova finestra)”), in Russia le persone comprendono che la guerra contro l’Ucraina è una disgrazia. La società è in gran parte schiacciata dalle disuguaglianze ma i focolai di dissidenza e resistenza, sottotraccia, non si spengono.

Dal braccio di ferro sul prezzo del gas alla lotta all’inflazione, nel nuovo contesto di “economia di guerra” l’Unione europea è in alto mare, divisa e senza leadership. E con la Nato a guida americana a trainare di fatto la politica europea. L’analisi di Enrico Grazzini: “Guerra, energia, price cap, inflazione e aumento dei tassi: l’Unione Europea a pezzi? (Si apre in una nuova finestra)”.

Ispirato al caso irrisolto di una giovane uccisa dalle fiamme mentre rincasava, il film La notte del 12 di Dominik Moll – presentato a Cannes 2022 e in questi giorni nelle sale – ha il pregio di offrire un’aperta indagine da parte di un uomo sul versante maschile del femminicidio, su chi uccide, chi indaga e chi assiste senza dire nulla. La recensione di Simona Argentieri: “La notte del 12: una voce maschile sul femminicidio (Si apre in una nuova finestra)”.

Buona lettura!

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