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Come curare i mali di una società in cui metà degli individui lavora troppo e l’altra metà non lavora affatto? Nel primo contributo del numero 14 di MicroMega+ (“Lavorare meno, lavorare tutti (Si apre in una nuova finestra)”) Giorgio Maran indica quali dovrebbero essere i pilastri per costruire una società in grado di garantire il benessere di tutti i suoi cittadini: creazione di lavoro pubblico per il welfare e la cura dell’ambiente, reddito di base incondizionato e riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.

Al tema del lavoro è dedicato anche l’intervento della sociologa Chiara Saraceno (“Prendersi cura: il lavoro indispensabile (Si apre in una nuova finestra)”) che spiega perché non solo il lavoro di cura tradizionalmente inteso, ma il prendersi cura dei lavoratori, così come dell’ambiente e delle relazioni sociali sia sempre più indispensabile per la sopravvivenza.

Con lo sblocco degli sfratti, insieme a quello dei licenziamenti, sempre più persone rischiano di ritrovarsi per strada, senza casa. Soltanto a Roma, questa estate, sono previsti 4.500 sgomberi. Un’emergenza esplosiva – come documenta Maurizio Franco nell’inchiesta “Tsunami sfratti. Una corsa contro il disastro (Si apre in una nuova finestra)” – che può detonare in una vera e propria catastrofe sociale.

Il 29 luglio 1901 ad Indianapolis nasceva il Socialist Party of America. Centoventi anni dopo – come racconta Fabrizio Tonello in “120 anni di socialismo negli Stati Uniti (Si apre in una nuova finestra)” – al Congresso c’è una pattuglia di deputati eletti che si autodefiniscono democratici-socialisti e il 50% dei giovani americani tra i 18 e i 29 anni ha un’impressione positiva del socialismo.

Il lato oscuro degli algoritmi (Si apre in una nuova finestra)” è il tema del secondo podcast di Valerio Nicolosi dedicato al rapporto fra esseri umani e nuove tecnologie. In questa puntata analizziamo i potenziali pericoli nell’utilizzo degli algoritmi, procedimenti che possono offrire risposte non parziali che amplificano i pregiudizi della nostra società.

Nell’estate del 2001 un altro mondo sembrava davvero possibile. Oggi, venti anni dopo, di quell’entusiasmo rivoluzionario non è rimasto più nulla. La globalizzazione è andata avanti inarrestabile e l’intero quadro politico è slittato a destra. Una gigantesca regressione – è l’analisi di Stefano G. Azzarà in Genova 2001: l’inizio della fine (Si apre in una nuova finestra) – che ha mutato in peggio le condizioni della politica nei paesi capitalistici.

Buona lettura e buon ascolto!

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