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MAG #9 BIAS cognitivi, questi sconosciuti

Dopo i primi 8 numeri di MAG con i quali abbiamo toccato molte tematiche relative a delle abitudini generiche sul lavoro e a come queste impattano la nostra quotidianità, inauguriamo con questo numero che rende magnetica la tua in(formazione) (Si apre in una nuova finestra) con il tema Diversity, Equality and Inclusion 🌈!

Senza addentrarci in tematiche politically correct, ciò che abbiamo a cuore è la condivisione dalle basi del funzionamento umano: hai già sentito parlare di BIAS?

Il BIAS, oltre ad avere il potere di dire in quattro lettere il concetto di distorsione cognitiva, ossia una forma di distorsione della valutazione causata dal pregiudizio, è una scorciatoia del cervello (che come sappiamo odia le incertezze) che ci permette di fare circa il 95% delle attività quotidiane in modalità automatica 😮 (come spiega molto bene questo articolo che applica il concetto alle logiche di acquisto (Si apre in una nuova finestra)).

Una volta che ti sei ripres* dallo shock di questa nozione, pensa al fatto che senza questo meccanismo non potresti sopravvivere alla mole di decisioni da prendere ogni giorno: immagina ogni mattina di dover decidere con razionalità a quale bar fermarti per bere il tuo primo caffè, considerando da zero tutte le opzioni disponibili, non potresti che fare tardi! …E che fatica! 

La nostra meravigliosa scorciatoia ci permette di scegliere il solito vecchio bar, dove il caffè è un po’ bruciacchiato, ma il barista ci saluta per nome 😃 - e si, hai inteso bene, tra le altre cose il BIAS è l’atomo alla base della molecola “abitudine”. Questo perché tramite le scorciatoie agiamo per "familiarità", cioè per fare economia scegliamo strade che già conosciamo o che assomigliano a ciò che abbiamo visto funzionare per associazione. 

Non è un caso che le discriminazioni siano legate a questo funzionamento, e se non ne sei convint* e vuoi una prova, ti basta fare IL test sui BIAS, ossia l’Harvard Implicit Association Test (Si apre in una nuova finestra), il quale misura la forza delle associazioni tra concetti (ad esempio, persone nere, gay) e valutazioni (ad esempio, buono, cattivo) o stereotipi (ad esempio, atletico, goffo).

Torniamo a noi, al motivo per cui ci leggi: BIAS e LAVORO e lasciamo due risorse caldamente consigliate nel caso volessi approfondire: La mente latente (Si apre in una nuova finestra) e Pensieri lenti e veloci (Si apre in una nuova finestra).

BIAS - che generano abitudini e spesso stereotipi - e lavoro

Trasporta per un attimo ciò di cui abbiamo parlato qui sopra nella tua quotidianità del lavoro: che sia l’automatismo della strada verso l’ufficio, il pulsante dell’ascensore o la password d’accesso del computer nessuno di noi ne è immune. E possiamo dirlo, menomale ☺️

Se i BIAS sono le scorciatoie che ci permettono di essere più veloci e sprecare meno energia perché è importante conoscerli e soprattutto lavorarci?

Nel mondo professionale troppo spesso agiamo in automatico, per familiarità, facendo tantissimi errori e prendendo molte decisioni sbagliate a causa della scarsità di tempo ed energia e uno degli esempi più lampanti riguardano non solo il nostro effetto su noi stessi, ma anche l’effetto sul creare degli stereotipi, vedi post di Factanza (Si apre in una nuova finestra).

Ma se si tratta di comportamenti inconsci automatizzati nel tempo che hanno un effetto negativo su individui e collettività, cosa possiamo fare per migliorare?

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