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Verso la PRIMA GUERRA MONDIALE

Nei dieci anni che precedono il 1914, i due blocchi di potenze europee iniziano un processo di attrito inesorabile, mentre tutto attorno inizia a cambiare: l’Europa non è più sola sul teatro mondiale. L’esito pacifico delle due crisi marocchine è simbolo di come i grandi stati europei non avessero la volontà di scendere in guerra per delle colonie. E’ nei Balcani che si trova la tomba della pace in Europa. Moti indipendentisti, rivolte e insurrezioni si impadroniscono dei balcani: in questo caos si inserisce l’Austria che, nel 1908, annette la Bosnia e l’Erzegovina. La mossa fa arrabbiare un piccolo ma cocciuto stato balcanico con capitale Belgrado: la Serbia. Le tensioni tra Russia e Giappone esplodono quando nel 1903, con l’appoggio della Gran Bretagna, il Trono di Crisantemo decide di attaccare i russi in Manciuria. L’egemonia europea del globo è in fase calante e questo si traduce in Asia con l’ascesa del Giappone. La vittoria contro la Russia ne è un sintomo e va sommato allo sgretolamento della potenza classica della regione: la Cina. Dopo la sconfitta nella guerra del 1894 il celeste impero è infatti in grave difficoltà. Nelle americhe gli Stati Uniti emergono per sfidare l’egemonia europea. L’ex colonia punta a cacciare le potenze europee dal continente, per questo inizia ad aiutare i rivoltosi cubani contro gli spagnoli. L’apoteosi arriverà nel 1914 quando viene ufficialmente aperto il canale di Panama: oceano Pacifico e Atlantico si uniscono per la prima volta. Ma ormai è tardi, nessuno è interessato a questa vittoria di ingegneria, il mondo sta scendendo in guerra.

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