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#2 CHAMPAGNE SUPERNOVA - Frankenstein: noi leggiamo un libro su noi stessi e ci chiediamo se siamo mai vissuti.


di Angela Bernardoni (Opens in a new window)

🎧Una canzone da ascoltare mentre leggi (Opens in a new window)

Fu in una malinconica notte di novembre che vidi il compimento dei miei sforzi. Con un’ansia che quasi somigliava all’agonia, raccolsi intorno a me gli strumenti della vita per infondere una scintilla di esistenza nella cosa inanimata che giaceva ai miei piedi. Era già l’una del mattino; la pioggia batteva tristemente contro i vetri e la candela era quasi consumata, quando, nel tremolio della luce ormai debole, vidi aprirsi i vacui occhi gialli della creatura.

(Mary Wollstonecraft Shelley,)

La creatura viene alla vita in novembre. Non nasce, ma viene creata, assemblata, nel mese dei morti, perché dai morti proviene. Questo mese, che si lascia alle spalle le foglie dorate che cadono dagli alberi in ottobre, che anticipa la notte, che è ancora troppo lontano dalla luce e il calore delle festività dicembrine; questo mese che sembra esistere solo per traghettarci verso la fine dell’anno, verso la rinascita della ruota del calendario, è il più gotico dei mesi e non è un caso se l’approfondimento di novembre è dedicato a Mary Wollstonecraft Shelley – colei che ha dato corpo al gotico –  e alle sue creature.

Questo post è riservato alle persone che aderiscono al piano Champagne Supernova. Se vuoi leggerlo, fai un upgrade :)

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