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Calcerò #30 – Le condizioni per operare

Calci da fermo, 5/24 - L’authority abodiana, la Covisoc e Gene Gnocchi

Questo è il primo Calcerò-Calci da fermo, una versione che riadatta una rubrica che si trovava su The SpoRt Light, intitolata Stielike.
Trenta righe, tre punti, qualcosa che vale la pena tenere a mente, nessuna pretesa.

Fischio d’inizio.

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Ogni 20 del mese: Retropassaggi - Una lettura su un calciatore del passato, pubblicata a suo tempo, ma sparita dagli archivi (per passaggi di server o chiusura delle testate).
Ogni 30 del mese: Calci da fermo - Trenta righe, pochi sconti.

Trentarighe, 5/24

  • In attesa di capire come andrà, e ci torneremo, il Consiglio dei Ministri ha approvato il primo testo della riforma Abodi, quello relativo alla commissione indipendente che controllerà le iscrizioni dei club professionistici di calcio e pallacanestro. Uefa e Fifa non possono non valutarne la specificità, anche perché l’authority sarà formata da figure di nomina politica. Che, in Italia, tradizionalmente non spiccano per autonomia. Figurarsi in un’epoca di fazioni che neanche ai tempi delle Signorie…

  • Quasi contestualmente, quattro membri su cinque della Covisoc hanno annunciato le proprie dimissioni, che avranno effetto dal 30 giugno, dopo la scadenza del termine di iscrizione dei club professionistici alla stagione 2024-25: «Sono venute meno le condizioni per operare», hanno scritto. Detto ciò, quanto ha rivelato la Reuters (Öffnet in neuem Fenster) (che ne aveva parlato anche nel 2021) (Öffnet in neuem Fenster) e ha ripreso Dagospia (Öffnet in neuem Fenster) in merito al fantomatico fondo Lion Rock e alla sua presenza tutt’altro che trasparente – e fino a quando? – nel capitale sociale dell’Inter di Suning, una vicenda dai contorni più che nebulosi e borderline, illustra bene la superficialità e la faciloneria degli organismi di controllo Figc.

  • Il ritiro di Claudio Ranieri mi permette di ricordare il più dimenticato dei suoi meriti: non aver fatto esordire in Serie A Gene Gnocchi. Seguivo per lavoro il Parma post-fallimento (era ancora la luna di miele dell’era Ghirardi) e Gene venne tesserato. Il Parma si salvò all’ultima giornata battendo 3-1 l’Empoli, ma gli bastava un punto. Ranieri, che lo allenava, Gene non lo convocò. Chiunque altro, al suo posto, probabilmente gli avrebbe regalato 5 minuti. Con tutta la simpatia per Gene, con il quale parlai più volte, non aver ceduto al buttare tutto in caciara è stata una delle maggiori dimostrazioni di serietà del tecnico.

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Triplice fischio.

Calcerò - il futuro del pallone è curata da Lorenzo Longhi (Öffnet in neuem Fenster)
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