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Quella “veloce”

E’ l’estate del 2001, sono al mare con la mia famiglia. Ho solo 6 anni ma il gameboy è già nella mia tasca. I videogiochi li conosco bene, come se fossero stati un altro mio arto. A casa avevo un Super Nintendo e ancora non sapevo che quel natale mi sarebbe arrivata una Playstation come regalo.

Corro verso il Bar del villaggio vacanze dove trascorrevamo sempre le nostre “ferie”, breve ma intense. Li trovo tutti gli amichetti che ero capace di farmi, mi ammiravano per il mio Game boy Color dei Pokémon. Spendevamo il pomeriggio a parlare dei nostri mostriciattoli tascabili e a spendere lire su lire agli Arcade. Nulla ci importava se non settare il record a Metal Slug o Puzzle Booble.

Non si andava di fretta e non si pensava al giorno dopo. Perché c’era la certezza che alle 17 in punto ci ritrovavamo lì, la spiaggia era solo un miraggio per noi, ci faceva perdere tempo. Prendevamo le bici e la abbandonavamo lesti.

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Cosa significa però ora la velocità del viaggio? Perché ora va tutto cosi di fretta? Perché ora sembra tutto che ci sfugga di mano in un singolo secondo, e dove sono finiti i miei Arcade, dove il tempo non passava?

Il viaggio della vita è un po’ come portare un pacco sulle spalle che diventa sempre più grande. Aumentano le responsabilità, si fanno delle scelte, si commettono errori. E’ un po’ come Sam quando deve attraversare distese innevate con delle consegne da effettuare nel meno tempo possibile, perché la vita delle persone nelle UCA dipende da lui.

HIDEO_KOJIMA on X: "In the new DEATH STRANDING trailer, there's a scene Sam  sets up the rope. The snow mountain is not the set, the path exists and you  can actually go

Avete mai pensato di poter davvero vivere la vita alla velocità di un macchina di Outrun? No, seriamente secondo voi sarebbe fattibile? E’ una domanda che negli anni mi sono posto sempre di più. Molte volte rincorriamo sogni o aspettative di vita che mirano solo ad obiettivi che ci siamo costruiti quando eravamo altre persone. Ma se c’è una cosa che ho imparato nell’ultimo anno è che tutti abbiamo qualcosa che davvero vogliamo raggiungere. Ma a farlo, non dobbiamo essere più veloci degli altri, dobbiamo solo arrivarci con i nostri tempi in modo di stare bene con noi stessi. Senza dover a tutti i costi fare una corsa contro il tempo. Tutto questo non ha senso.

Eppure vedo tutt’ora che molti ragazzi ispirati da ideologie sbagliati bruciano il loro tempo per rincorrere qualcosa che non esiste o che in futuro rinnegheranno volentieri.

Un esempio molto banale è un trend che sta spopolando in America negli ultimi mesi. Su TikTok ci sono ragazzini/e di 13/14 anni che mostrano la loro vita per uscire fuori dal “matrix”. Descrivendo il loro “business” e rapportandolo alla vita dei loro amici o compagni di scuola. La frase che sentirete più spesso in questi video è “mentre loro si divertono, io penso al mio futuro e a guadagnare di più”.

Outrun GIF by Lugia-Groove on DeviantArt

Non commenterò oltre, perché credo che la frase finale si possa commentare da solo. Quindi? Dove abbiamo sbagliato? Io una risposta a tutto questo non la ho, so solo che ho iniziato questo numero di Chiacchiere e Pad con il racconto di quell’estate perché mi sono ricordato che ad un certo punto della mia vita sono diventato anche io schiavo di me stesso. Pensavo alla mia giornata come qualcosa da investire nel mio lavoro, e anche 10 minuti liberi mi sembravano una perdita di tempo.

Fino a che poi non è arrivato il Burnout, l’ansia e una fase di depressione in cui mi sono detto che qualcosa doveva cambiare. Mi sentivo come un punto fermo. Immobile. Vedevo la vita degli altri andare avanti, mentre la mia rimaneva in stallo. Nella mia testa c’era la volontà di andare avanti, ma il mio corpo mi fermava. Non avevo concentrazione, non trovavo la forza di uscire e non mi andava più di vedere nessuno.

Criterion Games vorrebbe tornare a lavorare su Burnout, ma al momento "non  ci sono piani per un nuovo gioco"

E quando tutto questo è cominciato a diventare impossibile da sostenere ho chiesto aiuto, ed è solo da un anno che mi sto rendendo conto di quanto male abbia fatto a me stesso e a quel bambino che voleva solo divertirsi. Ad oggi il percorso è ancora lungo, ma sono molto più consapevole di come sono e di che persona voglio diventare, e so che nella vita voglio divertirmi e fare ciò che mi mette il sorriso, senza dover accontentare nessuno.

E’ Gennaio del 2024. Sto seguendo un percorso di crescita che non so dove mi porterà, ma lo sto facendo ogni volta con il sorriso e con la voglia di spaccare il mondo. Ed è la sensazione più bella. Voglio inseguire il sogno che ho avuto da sempre e che avevo lasciato in un cassetto.

Con questo numero di Chiacchiere e Pad non voglio assolutamente essere melenso o dover impartire una lezione di vita. Ma sono molto sicuro che fuori ci sono tante persone che hanno passato o che passano quello che vivo io. A voi voglio dire che non si è soli, anche quando il nostro cervello ci dice che lo siamo e che non abbiamo nessuno. A voi dico di trovare una scintilla per ricolorare il vostro futuro, perché nessuno ci deve poter togliere i nostri colori. E sarà molto difficile farlo, sono il primo che ve lo dice. Ma ehi! Pensate a quanto è soddisfacente sconfiggere un boss in Final Fantasy, ecco pensate fare la stessa cosa con la vostra vita ed essere felici di ciò che si sta costruendo.

TELOCONSIGLIO #7

Oggi per questa rubrica mi piacerebbe proporvi un libro che ho cominciato a leggere da poco in realtà, ma che trovo molto interessante soprattutto per chi come è appassionato di queste tematiche. Si chiama Maniac (Abre numa nova janela)di Benjamin Labatut.

Seguito spirituale di un altro libro dello stesso autore Maniac racconta la storia del calcolatore che prende proprio questo nome, ideato da John von Neumann. Partendo da qui, la trama si infittisce e il tutto diventa un opera in cui l’autore riesce ad analizzare la scienza moderna e ce la mostra con degli occhi diversi. Mettendoci sugli attenti di cosa possa riservarci il futuro.

Poi se vi fa piacere, fatemi sapere nei commenti qui, o anche sui miei social se avete dei consigli di lettura o visione. Mi piacerebbe rendere questo spazio più condiviso 💓

//RASSEGNA STANCA

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Chiacchiere e Pad #33

“Snake... If you won't be a prisoner to fate... Then go”.
-Metal Gear Solid 4, Guns of the Patriots, PS3, 2008

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