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Il patto col Diavolo pt. III

Il primo album dei Black Sabbath ha una copertina particolare.  Una inquietante presenza avvolta in un mantello (una donna? forse una strega.,,) e la croce rovesciata all'interno, con scritto dentro uno strano poema: "By the lake a young girl waits (...) She smiles, faintly at the distant tolling bell, and the still falling rain". 


Il disco inizia con la canzone Black Sabbath con una lugubre campana e il suono della pioggia: è il 'Sabba Nero'. Uno degli esordi più importanti della storia della musica perché, con questo disco, nasce un nuovo genere. Che, con espressione iterata da William Burroughs, si chiamerà 'Heavy Metal'.

Ma era solo una scelta estetica o davvero i Black Sabbath erano feroci adoratori del demonio?

La canzone Black Sabbath nasce quasi per caso, senza intenti legati all'occultismo e la magia nera. Semplicemente stavano suonando cover in sala prove e ad un certo punto il chitarrista Tony Iommi (di origine italiana) improvvisa un riff di chitarra improntato a quello che viene chiamato diabolus in musica, oppure tritono del diavolo.

Black Sabbath - Black Sabbath (Si apre in una nuova finestra)

Non è facile spiegare il tritono a chi non è avvezzo alla teoria musicale. Andiamo quindi a vedere cosa dice Wikipedia in merito: 

Nella teoria musicale il tritono è l'i (Si apre in una nuova finestra)ntervallo di quarta aumentata/eccedente o quinta diminuita (a seconda che lo si veda come quarta o come quinta): tra una nota e l'altra c'è una distanza di tre toni. Il tritono è anche la metà esatta di un' ottava e per questo, ripetendo ciclicamente dei tritoni, l'orecchio umano non risulta più in grado di capire se l'intervallo è ascendente o discendente, generando l' omonimo paradosso.

Possiamo semplificare dicendo che il Tritono è composto da due note qualsiasi separate da tre toni. Es: DO - FA#.

Il paradosso del Tritono è stato studiato anche in psicologia da Diana Deutsch, poichè la ripetizione ciclica del tritono inganna l'orecchio creando un senso di straniamento. Si dice che durante il Medioevo ne fosse proibita l'esecuzione perchè non si poteva tollerare che la musica, nata per celebrare e glorificare Dio, contenesse una simile dissonanza. In realtà non è poi cosi certo che fosse proibito, magari è solo una leggenda. Rimane comunque che fosse molto famosa all'epoca la dicitura, attribuita a Guido d'Arezzo "mi contra fa est diabolus in musica". In questa frase Mi e Fa non rappresentano i nostri Mi e Fa (che sono a distanza di un solo tasto), ma due note separate da sei semitoni in due esacordi diversi. La frase è quindi un monito a evitare una dissonanza che per l’orecchio dell’epoca risultava particolarmente sgradevole e irrisolta, ma era anche la sintesi di una serie di difficoltà tecniche e possibili fraintendimenti dovuti all’impiego del sistema musicale medievale.

In realtà Tony Iommi ha sempre detto che la prima volta che lo eseguì con effetti così inquietanti non sapeva nulla di tutto questo, ma ammette che provò “un qualcosa che mi spinse a suonarla così”. Il titolo Black Sabbath – parole che nel testo non appaiono e che fu aggiunto solo dopo – proviene dal film di Mario Bava del 1963 (I tre volti della paura, all’estero Black Sabbath), con Boris Karloff.

Il testo – uno dei pochi dei Sabbath a cui Ozzy mise mano – descriveva un’esperienza particolarmente ‘oscura’ che era capitata a Geezer una notte mentre poltriva a letto nel suo appartamento: 

"Io sono stato allevato in una famiglia cattolica molto rigorosa, così ero interessato a tutto ciò che aveva a che fare con religione e spiritualità e, infine, iniziai a interessarmi di occulto. Una notte però ho avuto un'esperienza orribile mentre ero a letto: ho visto un'apparizione, alla finestra della mia camera, che ho preso come un avvertimento contro il farmi coinvolgere nella magia nera. Da questo è nato il testo della canzone Black Sabbath che ha dato anche il nome alla band."

E sul legame tra Black Sabbath e occulto è tornato recentemente Ozzy Osbourne in una intervista, dove ha dichiarato:

"Un giorno il nostro manager venne da noi e ci disse che avremmo dovuto vedere a tutti i costi questo film, "L'esorcista" - ha raccontato Ozzy - tutti credevano che i Black Sabbath fossero una band posseduta.  Siamo andati al cinema a vedere il film e ce la siamo fatta tutti addosso dalla paura! Quando la gente pensa a noi come una specie di band spaventosa coinvolta nella magia nera sbaglia alla grande". E proprio sui Black Sabbath Ozzy aggiunge: "Non eravamo una band creata da qualche impresario, eravamo solo quattro ragazzi che hanno provato a vivere un sogno andato ben oltre ogni più rosea aspettativa".

I Led Zeppelin invece la magia nera la maneggiano davvero. O per lo meno il fondatore e chitarrista Jimmy Page. [Per intenderci: è stato definito uno dei più influenti, importanti e versatili chitarristi e compositori della storia del rock. Nel 2010 è inserito come secondo miglior chitarrista di tutti i tempi nella “Top 50 Guitarists of All Time” della Gibson, nel 2007 al 4º posto della “100 Wildest Guitar Heroes” di Classic Rock Magazine, è collocato al 3º posto nella lista dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi dalla rivista Rolling Stone].


Diciamo che in generale, negli anni ’70 l’interesse per l’occulto, specialmente per Aleister Crowley, esoterista e fonte di ispirazione per il satanismo, si manifesta soprattutto nell’ambiente artistico – musicale. Oltre a Jim Morrison, ai Rolling Stones, ai Beatles e a David Bowie, che nei loro dischi non hanno mai nascosto messaggi subliminali, anche i Led Zeppelin sono estimatori delle religioni pagane e dell’esoterismo.
Jimmy Page iniziò a interessarsi di occultismo verso i 15 anni dopo aver letto un libro proprio di Crowley, arrivando a praticare magia nera, prendendo anche tutte le precauzioni del genere. Il chitarrista non ne parlò mai con grande profondità salvo seminare le canzoni e gli album della band di indizi esoterici e arrivando addirittura a comprare Boleskine House, la casa dove Crowley visse sulla sponde del lago di Lochness. Per un paio di anni aprì a Londra anche una libreria, la Equinox, specializzata in esoterismo. Page è sempre stato un tipo particolare e nella sua vita di rockstar non si è fatto mancare nulla: relazioni con minorenni, devastazioni degli alberghi, pratiche sessuali più incredibili, violenza paramilitare, e poi l'occultismo.

Ecco Boleskine House:

Boleskine House attualmente è stata distrutta in un incendio: ecco un video che ho trovato del 2017 per farvi capire l'atmosfera:

https://youtu.be/dpKlT3SWEoE (Si apre in una nuova finestra)

Innanzi tutto nell'album Led Zeppelin III (1970) viene incisa all'interno della copertina la frase crowleyana "Do what thou wilt, so mete it be” (“Fà ciò che vuoi, così potrai essere”); inoltre, sembra che ascoltando al contrario alcune canzoni dei Led Zeppelin si sentano frasi di senso compiuto inneggianti a my sweet satan. 

Here’s to my sweet Satan / The one whose little path would make me sad, whose power is Satan / He will give those with him 666 / There was a little toolshed where he made us suffer, sad Satan.”

Nello specifico, questo lo troviamo in Stairway to Heaven, forse la loro canzone più conosciuta.  Musica di Jimmy Page e testo di Robert Plant, scritta in modo abbastanza particolare. Diverse persone vicine agli Zeppelin nei giorni in cui Stairway to Heaven venne composta, raccontano di aver visto Page sedere esausto per giornate intere in una stanza buia davanti ad una tavola imbandita con coltelli di diverso tipo e candele accese. Quello che «giunge» a Page è uno dei pezzi classici più popolari del rock: Stairway to Heaven. Quanto al testo di questa canzone, Plant dichiara essere frutto di quel fenomeno noto agli spiritisti come scrittura automatica

"Jimmy Page ha scritto gli accordi e li ha suonati per me. Io me ne stavo con carta e matita in mano, e, per qualche ragione, ero di pessimo umore. Allora, tutto d’un tratto, la mia mano cominciò a scrivere buttando fuori parole. Io stavo seduto guardando le parole e quasi saltavo sulla sedia dallo stupore".

Led Zeppelin - Stairway To Heaven (Si apre in una nuova finestra)

Ma in realtà tutto l'album che contiene StairWay to Heaven, ossia Led Zeppelin IV (1971), è disseminato di simboli. Per esempio la copertina, che rappresenta un vecchio con delle fascine di legno che non è altro che l'Eremita dei Tarocchi, simbolo di saggezza mistica e dell'uomo che ha fiducia in sè.

Inoltre sull'etichetta e sulla custodia sono iscritti 4 simboli, scelti per ognuno dei membri della band.

I due simboli centrali sono di origine celtica. Uno rappresenta il bassista John Paul Jones, che rappresenta la fiducia e la stabilità; e l'altro rappresenta il batterista John Bonham. L'ultimo simbolo, la piuma, è stato scelto da Robert Plant. La parsola Zoso invece rappresenta Jimmy Page stesso, che ha scelto questa parola che si ritrova in numerosi testi storici che parlano di magia nera e di patti col diavolo. 

Tutte queste cose e rivelazioni durante le interviste, la loro vita sgregolata e le diverse morti che, durante l'attività della band, hanno interessato il loro entourage e gli stessi Zep (morì anche il figlio 6enne di Robert Plant mentre erano in tour) hanno fatto sempre parlare di una Maledizione dei Led Zeppelin, che si conclude con la morte di John Bonham (nella casa proprio di Jimmy Page....) nel 1980 e che porta allo scioglimento della band.

Se volete approfondire, ecco un libro davvero ben fatto sui Led Zeppelin, edito da pochi mesi da Rizzoli Lizard, e scritto da  Bob Spitz, già biografo dei Beatles, che ha creato sugli Zep un'opera monumentale. Gardalo qua (Si apre in una nuova finestra) (link aff).

Buona lettura e buon ascolto

Elisa Morini
@la.spettinata

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