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Il patto col diavolo

La storia dell'uomo sempre si ripete. Fin dall'antichità le azioni particolarmente pregevoli erano considerate frutto di talento sovrumano. 

Sovrumano agg. [comp. di sovra- (o sopra-) e umano]. – 1. Che supera, che trascende la natura umana, le possibilità e i limiti dell’umano (da Treccani).

Sovrumano quindi era qualcosa che non poteva essere raggiunto dalle capacità insite nella natura umana: se un uomo creava qualcosa di straordinario ecco che per forza intervenivano forze esterne, spesso divine. Se fossero forze donate dalla divinità buona o dalla divinità malefica, questo era da capire.
Inoltre, c'era sempre una buona dose di invidia. Dove non arrivavano tutti ma uno solo, ecco che l'alito caldo dell'invidia cercava di ridurre tutto all'intervento del diavolo.

La storia del rock è costellata da questo connubio, fin dal suo inizio, come musica del diavolo. Perchè è sempre stata la musica della ribellione all'ordine precostituito fin dai suoi inizi, e quindi sempre stata vista come portavoce di valori anticristiani. Soprattutto in un'epoca (alla sua origine) dove davvero la vita societaria e culturale era scandita dai dogmi e dal rintocco delle campane. Vi ricordate vero che tutto iniziò addirittura coi Padri Pellegrini, che più regolati non si poteva?

Inizio facendo un passo indietro e vi parlo di Paganini. Esatto, proprio Niccolò Paganini, il grande violinista.
Vi chiederete cosa c'azzecchi lui col rock ma....è stato una grandissima rockstar!
Niccolò sapeva che se la sua musica fosse stata riproducibile da altri lo avrebbero pagato poco, per cui le sue composizioni erano ricche di tecnicismi. Potreva farlo perchè era un fenomeno e fin da bambino si era applicato nello studio. La famosa frase "Paganini non ripete!" ne ha fatto un simbolo di superbia e arroganza musicale: di certo egli era pienamente conscio del suo successo e di essere anche un personaggio, ma le sue esecuzioni spesso avevano parti improvvisate che le rendevano difficoltose da poter replicare nei bis.
La sua superbia, la vita sregolata, il suo innegabile talento al violino, il forte alone di mistero che circondava la sua figura...tutto contribuì a diffondere su Paganini varie leggende, ma credute da molti. La sua figura scarna e sifilidea, la mancanza di denti e la mascella rientrata, l'aracnodattilia (dita estremamente lunghe e mobili) che gli permise di arrivare a livelli di esecuzione tecnica insuperati, i vestiti sempre neri, la passione e la violenza della sue esibizioni dove spesso rompeva tutte le corde lasciando solo quella di SOL alimentarono l'idea che il suo straordinario modo di suonare era dato dallo stretto contatto con Satana il quale gli avrebbe donato dei segretissimi accordi per suonare “divinamente” il violino. Fanny Mendelssohn, lo descriveva come "persona dal talento incomprensibile, con l’aspetto di un assassino seriale e i movimenti di una scimmia’"

Se volete recuperare un bel film su Paganini vi consiglio Il Violinista del Diavolo (2013) dove viene interpretato dal violinista 

https://youtu.be/tNlrRZ2ndfs (Si apre in una nuova finestra)

Spostiamoci di qualche anno, andiamo avanti fino agli ann'20 e arriviamo in Mississippi. Sono passati circa 60 anni dalla Guerra di Secessione Americana, la schiavitù è stata abolita e siamo agli albori del blues (chi è iscritto a Crazy Train questa storia la conosce già). La gente è divisa: c'è ancora chi lavora nelle piantagioni, ci sono i perdigiorno, ci sono quelli che vanno in chiesa e ci sono quelli che frequentano i bar e i locali, dove circola alcool e musica. I predicatori itineranti iniziano a mettere in giro la voce che proprio in questi locali di perdizione si cedeva al vizio e si ascoltava questa nuova musica, il blues, che era la musica del diavolo. E' in questo contesto che incontriamo Robert Johnson. Lui suonava l'armonica mentre con la chitarra non era certo un asso; ci provava a salire sul palco ogni tanto per proporre qualcosa alla chitarra ma spesso lo tiravano giu a calci. Lo conoscevano quel ragazzo che bazzicava le bettole dove si faceva blues, che ad un certo punto sparisce.

Recentemente aveva perso moglie e figlio e lui non si fa più trovare. "Scappato!" si diceva.
Ma poi a distanza di un anno, nel 1931, torna con una nuova moglie e sa suonare la chitarra come nessuno, con una voce grossa come una montagna. Robert Johnson torna con un nuovo modo di suonare, le dita prendono nuovi accordi e ha un particolare modo di esibirsi, di spalle al pubblico (dicono alcune testimonianze).
Questo talento musicale e le esibizioni di spalle iniziano ad alimentare la leggenda che abbia fatto il famoso patto col diavolo: come potrebbe essere possibile imparare questa tecnica spettacolare (basata sul fingerpicking, l’uso delle sole dita e non del plettro) in cosi poco tempo? E poi, non è forse vero che al Diavolo non piace essere guardato in faccia?


Di lui si sa ben poco e la sua figura è sempre ammantata di mistero.
Pare che preso dal suo lutto avesse lasciato la città e ad un crocevia, una notte, avesso trovato nientemeno che Mefistofele in persona che, in cambio della sua anima, gli donò questo grandissimo talento chitarristico.
Nel folklore del posto era ancora molto vivo l'HOODOO, una sorta di magia secondo la quale chi si recava ad un crocevia poteva chiamare un'entità superiore a cui chiedere qualcosa per migliorare la sua vita.

In realtà esiste anche una versione meno melodrammatica secondo la quale durante il suo girovagare avesse conosciuto tale Ike Zinneman che avrebbe accettato di fargli da maestro. Su questo artista però non si conosce praticamente nulla, se non una curiosa abitudine: sembra che fosse solito suonare tra le tombe nei cimiteri.
Tutto di Robert Johnson è un mistero.

Esistono soltanto 2 immagini di lui, solo 29 registrazioni (hanno ispirato centinaia di artisti: da Muddy Waters a Bob Dylan, dai Rolling Stones ai Cream, passando per gli Allman Brothers Band, Jimi Hendrix e Jimmy Page) e 3 lapidi in diversi posti, e non si sa quale sia quella della sua reale sepoltura.
Roberto Johnson morì a 27 anni (considerato il primo del club dei 27) il 16 agosto del 1938. Il suo corpo fu trovato morto nella sua auto, pare dovuto ad un avvelenamento della bottiglia di whisky che gli aveva dato il barista marito della sua amante... Il motivo della sua morte non è mai però stato chiarito, e nel suo certificato di morte non compare alcuna causa, se non l’assenza di cure mediche nei momenti d’agonia.

https://youtu.be/Yd60nI4sa9A (Si apre in una nuova finestra)

Il nostro viaggio nel mondo del patto col diavolo continua la prossima volta, a proposito di quel tale Jimmy Page che si è tanto ispirato a Robert Johnson.

Buon Ascolto

Elisa Morini
@la.spettinata




 

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