MicroMega+, il numero del 19 gennaio 2024
Su MicroMega+ di questa settimana:
A 100 anni dalla morte, dedichiamo un approfondimento speciale in sei articoli alla figura di Vladimir Il'ič Lenin, analizzandone la statura, il mito, la sua attualità alla luce delle vicende in Ucraina e in Russia, le suggestioni della letteratura a lui ispirate. A scrivere per noi Fabrizio Burattini, Tamás Krausz, Alla Morozova, Konstantin Morozov, Francesco Brusa, Claudia Bettiol e infine Roberto Rosano con un'intervista a Francesco Pala.
In più, per i nostri lettori e lettrici, tre articoli di approfondimento sul presente: un reportage dall'Ecuador di Simone Careddu, un articolo sull'esemplare vicenda della GKN di Martino Chiti e Teresa Bruni e, a 40 anni dal lancio del primo Mac, un ritratto non agiografico di Steve Jobs di Pierfranco Pellizzetti.
Lenin a un secolo dalla morte: mito, storia, attualità.
IL RITRATTO - Vladimir Lenin, la statura e gli errori di un leader che non cercava il culto di sé (Si apre in una nuova finestra) di Fabrizio Burattini
Appena morto Lenin, la sua figura fu immediatamente trasformata in oggetto di culto da Stalin, che lo adoperò strumentalmente per legittimare il culto della sua propria personalità. Ma la caratura del leader bolscevico era dipesa, nell’arco della sua esistenza, anche dal rifiuto netto che mostrava verso la celebrazione di sé stesso. Il calibro del suo pensiero e la sua statura intellettuale gli furono riconosciuti da tutti, anche dai suoi concorrenti, ma non meno pesanti furono i limiti e i gravi errori che commise, alcuni dei quali aprirono la strada alle successive nefandezze staliniane.
IL PENSIERO - La filosofia della Rivoluzione d’Ottobre: una critica dello Stato moderno e del parlamentarismo (Si apre in una nuova finestra) di Tamás Krausz
Proprio in concomitanza con il centenario della morte di Lenin, Donzelli ha pubblicato in Italia il monumentale "Lenin. Una biografia intellettuale", dello studioso ungherese Tamás Krausz. Qui pubblichiamo un estratto del libro, gentilmente concessoci dall'editore, in cui a partire dalle teorie espresse in "Stato e rivoluzione" l'autore ripercorre le idee di Lenin sul parlamentarismo e sullo Stato borghese quale forma di "dittatura della borghesia".
LE OMBRE- Lenin e Bogdanov: storia di due compagni che divennero rivali (Si apre in una nuova finestra) di Alla Morozova
Prima della vittoria della rivoluzione d’Ottobre e degli avvenimenti del 1917, la leadership del partito bolscevico era stata condivisa da Lenin con altre personalità di spicco, fra cui in primo luogo quella di Aleksander Alexandrovich Bogdanov. Ma fra differenze di natura filosofica e politica e una generale tendenza a consumare il partito in dispute fra fazioni, il settarismo politico prevalse e quella che poteva essere una felice alleanza divenne invece un’aspra rivalità, alla luce della quale si possono analizzare le tante caratteristiche problematiche dell’intero socialismo rivoluzionario russo e del bolscevismo in particolare.
La resistenza dei prigionieri socialisti e anarchici russi nelle carceri bolsceviche degli anni Venti (Si apre in una nuova finestra) di Konstantin Morozov
Nelle carceri dell’Unione Sovietica, spesso ubicate in posti isolati dal mondo, i prigionieri socialisti e anarchici, condannati alla detenzione dai bolscevichi, lottarono per ottenere un diverso regime carcerario politico. Il loro obiettivo era preservare la propria dignità e garantirsi condizioni di vita migliori. Oggi, a circa un secolo da quei fatti, con la Russia che attraversa un altro momento difficile, è fondamentale preservare la loro memoria e quella della loro lotta.
LA MEMORIA - L'eredità di Lenin, ovvero come in Ucraina si combatte (anche) per il senso della storia (Si apre in una nuova finestra)di Francesco Brusa e Claudia Bettiol
Nel discorso che ha preceduto l’invasione su larga scala dell’Ucraina, Putin ha definito la nazione “un’invenzione di Lenin”. Quello stesso Lenin sulle cui statue, a partire dal 2013, gli ucraini si scagliano per cancellare l’eredità del passato sovietico. In Ucraina si combatte (anche) per il senso della storia e il leader bolscevico è diventato un simbolo importante della contesa. Ma, al di là di ogni posizione “campista”, la sua figura andrebbe recuperata per riattualizzare e – rendere prassi – il concetto di autodeterminazione dei popoli.
LETTERATURA - L’ultimo viaggio di Lenin, l'utopia della Leninesia: intervista a Francesco Pala (Si apre in una nuova finestra) di Roberto Rosano
"L'ultimo viaggio di Lenin" di Francesco Pala, vincitore dell'ultima edizione del Premio Letterario Neri Pozza, segue le immaginifiche gesta di un gruppo di comunisti in fuga con la salma del leader per fondare la Repubblica della Leninesia, una nuova utopia comunista, mistico-esoterica, in grado di raggiungere il punto più alto: sconfiggere la morte. Abbiamo parlato con l'autore del romanzo.
E inoltre...
IL REPORTAGE - Ecuador, la necessaria e rischiosa guerra dello Stato ai narcos (Si apre in una nuova finestra) di Simone Careddu
Il Paese che negli anni Novanta era considerato l’unica oasi di pace nella costa del Pacifico latinoamericana oggi si è convertito nel più violento del Continente. Cosa è successo? Un reportage da Guayaquil per raccontare la “mala suerte” dell’Ecuador, che si è trovato all’incrocio fra il fallimento della versione locale del “socialismo del Ventunesimo secolo”, la crisi socio-economica e il bisogno dei cartelli della droga di trovare nuove rotte.
LA LOTTA - GKN, l’ostinazione di una lotta che può cambiare tutto (Si apre in una nuova finestra) di Martino Chiti e Teresa Bruni
La vicenda della fabbrica GKN in Toscana è una delle “cronache operaie” di questi anni più interessanti e ricche di speranza. Da un licenziamento in tronco alla decisione, attraverso un percorso unitario tenacemente difeso dai lavoratori e dalle lavoratrici, di occupare la fabbrica e di dare vita a una nuova linea produttiva, sottratta ai meccanismi capitalistici e riorientata all’idea di bene comune e di servizio alla collettività.
L'ANNIVERSARIO - Mac, 40 anni fa la rivoluzione del pifferaio magico Steve Jobs (Si apre in una nuova finestra) di Pierfranco Pellizzetti
Il 24 gennaio 1984 veniva lanciato sul mercato il Macintosh 128K, il primo dei Mac che avrebbero fatto la fortuna della Apple e creato il mito di Steve Jobs. Un mito che ha contribuito a creare e ad alimentare lui stesso, ricorrendo al suo principale talento: quello per il marketing.
Per questa settimana è tutto. Buona lettura!