MM+ 77, a cento anni dalla marcia su Roma
Nel centenario di una tra le più importanti e tragiche pagine della storia italiana, la marcia fascista su Roma (26 – 28 ottobre 1922) e la successiva presa del potere da parte di Benito Mussolini, proponiamo ai lettori un numero speciale di MicroMega+ dedicato a questi avvenimenti.
“La marcia dei fascisti su Roma fu tutt’altro che eroica, mitica e irresistibile”. Intervistato da Roberto Vignoli lo storico Francesco Filippi ci aiuta a comprendere il reale significato storico e politico di questa vicenda: “La marcia su Roma tra mito e realtà (Si apre in una nuova finestra)”.
Dal tradimento perpetrato da ciò che rimaneva dello Stato (sedicente) liberale agli errori strategici e tattici del partito socialista, fino alla fatale superficialità del mondo culturale antifascista. Nell’articolo intitolato “La resistibile marcia su Roma e gli ammonimenti della storia (Si apre in una nuova finestra)”, Giuseppe Panissidi si interroga sul perché i gruppi dirigenti italiani non compresero la portata eversiva della minaccia fascista e non attrezzarono un tempestivo programma di contromisure.
Come evidenzia Carlo Greppi (“Il fascismo nacque dalla violenza (Si apre in una nuova finestra)”), il discorso con cui Mussolini rivendicò l’assassinio di Matteotti e il linciaggio di Anteo Zamboni, il ragazzino che provò a uccidere Mussolini, sono i due momenti che segnano la svolta del fascismo verso la dittatura.
Il nuovo volume di Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella, “Nero di Londra”, appena edito da Chiarelettere, mette in luce i rapporti tra il futuro duce e l’Inghilterra, ‘perfida Albione’. Risale ad allora il prototipo della ‘strategia della tensione’ come modello terroristico. Ne scrive Rossella Guadagnini: “Mussolini al soldo degli inglesi. I dispacci britannici sui Fasci: ‘Occorre pompare questa gente’ (Si apre in una nuova finestra)”.
Completano lo speciale due testi dall’archivio di MicroMega:
“L’enigma fascismo (Si apre in una nuova finestra)” di Jean Améry (da MicroMega 2/1995): un termine troppo abusato, che rischia di perdere di senso. Il carattere di massa e l’antiumanesimo dei fascismi storici. Un’analisi ancora molto attuale pubblicata nel 1977 dall’autore di “Intellettuale a Auschwitz”.
“L’Italietta littoria (Si apre in una nuova finestra)” di Joseph Roth (da MicroMega 2/1995): tre reportages del grande scrittore austriaco che offrono un quadro originale e deprimente dei primi anni della dittatura fascista. Dalla spia al poliziotto, al giornalista di regime: ritratti dal nostro album di famiglia.