MicroMega +, il numero del 7 luglio 2023
Su MicroMega+ di questa settimana parliamo di:
Prigozhin e Putin, patto tra Signori della guerra?; sinistra e pacifismo: la disumanizzante adozione dei criteri geopolitici; sinistra e solidarietà all’Ucraina: il trauma del crollo del muro che impedisce l’empatia; la rinnovata attualità di Günther Anders; 100 anni dalla nascita della grande poetessa Wisława Szymborska; la cristianizzazione dei miti pagani.
RUSSIA – Prigozhin e Putin, l’oscuro patto tra pubblico e privato che segna il neomercantilismo russo (Si apre in una nuova finestra) di Alexander Bikbov
Il putsch e il successivo perdono presidenziale di Putin nei confronti di Evgenij Prigozhin potrebbero essere parte di un patto fra Signore della guerra pubblico e Signore della guerra privato, in una situazione in cui la Russia vive una fase neomercantilista simile a quella del capitalismo seicentesco. Molti, nell’entourage di Putin, gli rimproverano di aver abbandonato la funzione burocratica presidenziale per concentrarsi solo sulla guerra e Prigozhin potrebbe avergli offerto una via d’uscita.
SINISTRA E UCRAINA – Il pacifismo geopolitico che si è dimenticato la solidarietà coi popoli (Si apre in una nuova finestra) di Federica D’Alessio
Al convegno “Guerra o Pace?” a Roma, così come in tante discussioni in questi mesi, il punto di vista predominante è stato quello degli Stati e in particolar modo il punto di vista del Cremlino sulla geopolitica, oltre a una visione appiattita sulla gestione del presente da parte dei leader politici. La sinistra e il pacifismo hanno perso l’idealità perché hanno perso la speranza, e forse guardano con malcelato risentimento alle speranze e alla fiducia nel futuro che hanno gli ucraini, così come hanno guardato con odio e risentimento alla rivoluzione siriana a suo tempo.
Fermi al trauma novecentesco: la sinistra occidentale e il risentimento verso gli ucraini (Si apre in una nuova finestra) di Marco Noris
Fra le cause di una mancata solidarietà di tanta parte della sinistra occidentale nei confronti della popolazione ucraina resistente all’invasione c’è anche la difficoltà a fare i conti con il vero e proprio trauma causato dal 1989 e dagli anni a seguire: il crollo del socialismo reale fu motivo di speranza per chi viveva a est ma in Occidente coincise con la fine delle speranze utopistiche comuniste da un lato, e dall’altro anche con la fine di quei freni inibitori che nel secondo dopoguerra avevano portato il Capitale a concedere alla società relativi spazi di welfare. Da allora, il capitalismo irrefrenabile non ha fatto che contrarre i diritti e il benessere. E di questo, inconsciamente, una gran parte della sinistra incolpa il crollo dell’Urss e coloro che lo vissero come una liberazione. L’articolo che segue costituisce la prima parte di un saggio più ampio (la pubblicazione della seconda parte è prevista per il 14 luglio).
IL FILOSOFO – Günther Anders e la sua rinnovata attualità (Si apre in una nuova finestra) di Teresa Simeone
Le minacce di uso dell’atomica nel contesto bellico ucraino e lo sviluppo potenzialmente incontrollato dell’Intelligenza Artificiale ci riportano a fare i conti con il pensiero del filosofo tedesco. La nostra “vergogna prometeica” e il principio disperazione generato dalla consapevolezza di poter essere annientati da ciò che noi stessi abbiamo creato, anziché renderci passivi e rassegnati, possono darci nuovi spunti per una critica vigile e un esercizio della nostra ragione adeguato alle sfide del nostro tempo.
POESIA – Wisława Szymborska, i 100 anni della poetessa che sapeva arrivare al cuore di ognuno (Si apre in una nuova finestra) di Alessandro Ajres
100 anni fa nasceva la celebre poetessa polacca, Premio Nobel per la Letteratura nel 1996. A partire dalle ragioni del suo successo editoriale in Italia possiamo interrogarci sulla specificità della sua poesia, fatta di liriche nel contempo semplici ed evocative, frutto del suo stupore nei confronti del mondo e in grado inoltre di intercettare la sensibilità contemporanea.
ASSIMILAZIONI CULTURALI – I miti pagani e la loro cristianizzazione (Si apre in una nuova finestra) di Maria Mantello
Il cristianesimo si propose e si impose come religione rivoluzionaria e per diversi aspetti lo fu. Ma molti dei suoi simboli sono mutuati dal paganesimo, in quanto espressioni di bisogni e aneliti universali dell’essere umano. Nel presente testo questo fenomeno viene analizzato da più punti di vista.