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MAG #31

Parola alle esperte: Elisa De Luca e Monica Zanaga 🌈

Si ritorna alle puntate speciali 🎉 Come promesso una volta al mese intervistiamo un’esperta o esperto sulla tematica affrontata nel periodo di riferimento, con l’obiettivo di fare un affondo ed unire i puntini riguardo a ciò su cui abbiamo lavorato insieme fin’ora!

Per questo numero abbiamo con noi Elisa De Luca (Si apre in una nuova finestra) e Monica Zanaga (Si apre in una nuova finestra) entrambe lavorano per i progetti D&I per OMG, con loro riprenderemo il tema dell’inclusione, focalizzandoci su linguaggio inclusivo, inclusione nei confronti delle persone con disabilità e il tema genitorialità.

Ascolta qui la registrazione dell’intervista!👇👇👇

Di seguito puoi leggere la nostra chiacchierata per trarne gli spunti più interessanti.

Let’s gooo!🚀

Ciao Monica ed Elisa, raccontateci un pò di voi!

Sono Monica Zanaga, sono molto felice di poter parlare di questo tema perché nella nostra agenzia lo sentiamo particolarmente forte. Sono Elisa De Luca anche io lavoro in Omnicom Media Group con Monica e sono molto contenta di partecipare. 

🧐 Come spieghereste il concetto di inclusione in particolare sul lavoro?

Monica: Il termine inclusione non mi piace tantissimo, perchè mi sembra di dover far entrare altri in un mondo che è già stabilito e con delle regole. La realtà è che secondo me bisognerebbe guardare al contrario ossia al resto del mondo, ossia le diversità. Per me inclusione è arricchimento consapevole.

Elisa: Anche io non sono una fan del termine inclusione, avendo fatto il liceo classico vedo più il concetto di rinchiudere anzichè aprire. Secondo me ciò che si dovrebbe fare nei confronti delle differenze non è nè negare che esistano, né cercare di normalizzarle portandole nell’elite dei “normali”, ma anzi prenderne atto e valorizzarle. 

📢 Linguaggio inclusivo: perché è importante e come approcciarlo

Monica: Noi in OMG abbiamo iniziato il percorso di D&I partendo dal linguaggio, perchè è il primo contatto che si ha con la diversità e con il mondo fin da quando siamo piccoli. La risposta della goliardia è legata al non sapere di star usando le parole in una maniera sbagliata ed è importante che venga ribaltata completamente. L’educazione in questo senso è fondamentale, non deve essere una serie di regole che vengono date ma una cosa che piano piano viene interiorizzato.

Elisa: Le parole che noi usiamo informano il mondo che noi vediamo. Dire una cosa piuttosto che un’altra non è neutro, possiamo anche avere un'intenzione positiva, resta però il fatto che continuamo a vedere il mondo in un determinato modo. Dobbiamo impegnarci ed educarci a vederlo anche con gli occhi degli altri, allenando  l’empatia. É importante la consapevolezza di ciò che diciamo e dell’effetto che ha.

☀️ Inclusione nei confronti delle persone con disabilità 

Elisa: Partire dalla persona e non dall’aggettivo. Disabile non deve essere un sostantivo ma un aggettivo. Se inizio a pensare “io ho una disabilità” come una caratteristica, insieme all’altezza, bassezza, colore dei capelli, e che quindi non definisce il tutto e non condiziona quello che io sono e quello che posso fare in assoluto. Facendo un riferimento autobiografico, io avendo una disbailità fisica abbastanza evidente (per quanto non implichi l’utilizzo della carrozzina), mi è capitato di fare dei colloqui in cui mi sono sentita dire "ottimo profilo sarebbe perfetta, peccato la disabilità". Mi è stato detto che la disabilità potrebbe rendermi poco autorevole agli occhi del team o dei clienti. Io gestisco team, mi relaziono ogni giorno con clienti a tutti i livelli, e l'autorevolezza non mi è mai mancata.

🤝 Genitorialità e il ritorno alla vita lavorativa dopo il congedo parentale. 

Monica: Io partirei parlando di quando una donna rimane incinta. Se una donna incinta se la sente può e dovrebbe restare, essere parte attiva alla vita lavorativa e le persone intorno non dovrebbero considerarla meno competente. Quando si rientra la difficoltà è quella di riprendere un pò il passo e ci sta, in realtà, una donna che torna dalla maternità ha una voglia ed energia da condividere fortissima e una serie di spunti nuovi impagabili. Questo perchè si entra in un mondo nuovo, si è fatta piazza pulita del normale network e si è attivato tutto un network diverso che però ci si porta dietro. Tuttavia, è importante considerare il malcontento che c'è anche tra persone che non sono genitori e che devo re-integrare la persona che torna dalla maternità. La sensibilità di tutte le persone deve essere inclusa. 

Grazie a Elisa e Monica  abbiamo approfondito e ricapitolato il nostro lavoro insieme dell’ultimo mese.

Tuttavia, prima di flaggare il macro-tema dell’inclusione come fatto e procedere con il prossimo, abbiamo un'ultima domanda a cui vogliamo rispondere. 👇👇👇

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