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Mappa concettuale - 1792: L’inizio della REPUBBLICA FRANCESE

L’Assemblea Legislativa, dopo la fiammata d’ira dei sanculotti, decide di indire nuove elezioni: questa volta a suffragio universale maschile. L’obiettivo è creare una nuova assemblea costituente, la Convenzione Nazionale. I cittadini passivi sono chiamati alle urne, le ultime barriere sociali crollano davanti al voto. Mentre si attende il voto la Comune Insurrezionale domina la scena politica con il suo spirito violento e girondino: viene istituito il Tribunale Criminale Straordinario, con cui giudicare i nemici della Rivoluzione. La capitale francese è una polveriera: tra il 2 e il 6 settembre 1792 folle di sanculotti assaltano le prigioni massacrando i prigionieri politici in attesa di processo. Dal fronte però arrivano buone notizie: a Valmy, il 20 settembre, le forze prussiane sono state fermate dall’esercito rivoluzionario. Per la prima volta un esercito popolare sconfigge un esercito professionista. Sempre il 20 settembre si insedia a Parigi la nuova Convenzione Nazionale che, per prima cosa, dichiara la nascita della Repubblica Francese. Circa 200 girondini, capeggiati da Bissot, si siedono a destra della Convenzione. Quasi 100 montagnardi si piazzano in alto a sinistra del presidente della Convenzione: sostenitori della Repubblica, comprendono i membri dei clubs radicali, giacobini e cordiglieri, come Robespierre, Danton, Marat e Louis-Antoine-Léon de Saint-Just. La maggioranza dei deputati si colloca al centro, detto Pianura o Palude: questi membri della Convenzione oscillano tra i due estremi di destra e sinistra. Rimasti fuori dalla Convenzione troviamo i monarchici costituzionalisti, guidati da LaFayette, veri sconfitti delle elezioni. Per due mesi il processo è un motivo di dibattito acceso nella Convenzione: Robespierre e Saint-Just sostengono la necessità di condannare per alto tradimento il monarca deposto; dall’altro lato i girondini chiedono un trattamento mite per il re decaduto. Il 21 gennaio 1793 Luigi XVI è ghigliottinato davanti alle Tuileries, un atto che avrebbe scosso tutte le corti europee. Nove mesi dopo sarebbe toccato alla tanto odiata Maria Antonietta, regina decaduta di Francia. Nella primavera del 1793, davanti alle vittorie della Prima Coalizione, un’intera regione, la Vandea, inizia una guerra civile di stampo cattolico-monarchico. La rivolta si estende anche in Normandia e Bretagna, ma alla fine i blu, dal colore delle giubbe dei soldati repubblicani, massacrano le ultime sacche di resistenza dei bianchi, dal colore dei borbone.

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