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Mappa Concettuale - L’ITALIA nella TRIPLICE ALLEANZA

Nonostante le terribili prestazioni durante la Terza Guerra d’Indipendenza e il caos politico causato dalla presa di Roma, il giovane Regno d’Italia viene invitato al tavolo delle grandi potenze. L’invito per partecipare al Congresso di Berlino del 1878 proietta l’Italia nell’Olimpo delle grandi nazioni, ma solo per un mese. Nel 1881 le truppe francesi occupano la Tunisia e, con la benedizione di Germania e Regno Unito, danno vita ad un protettorato: l’episodio è ricordato come lo schiaffo di Tunisi. Il 20 maggio 1882 l’Italia si unisce alla Triplice Alleanza. Questo accordo si aggiunge agli altri trattati anti-russi del 1879 sottoscritti dalla Germania e dall’Impero Austro-Ungarico, nato nel 1867 dalla crisi dell’Impero Austriaco. Umberto I si può reputare soddisfatto: la politica sabauda vede molto di buon occhio gli imperi piuttosto che la Francia, tornata alla sua ormai terza Repubblica, nel 1870. Molti italiani, specialmente irredentisti e repubblicani, rimangono delusi dall'annuncio della Triplice Alleanza. Con le spalle coperte e con un’economia in espansione l’Italia ora è pronta a inseguire il prestigio con una vera politica coloniale. Il 10 marzo 1882, dalla compagnia marittima Navigazione Generale Italiana, meglio nota con il vecchio nome di Rubattino, il governo italiano acquista la baia di Assab. Nel 1885, approfittando dell'impegno britannico in Sudan nella repressione della rivolta del Mahdi, il Governo Depretis cerca di espandere i territori italiani: viene autorizzata l'occupazione del porto di Massaua e dell'entroterra. Il negus Yohannes IV non resta indifferente di fronte all’espansione coloniale italiana: il 26 gennaio 1887 gli etiopi attaccano a sorpresa gli italiani a Dogali. Nonostante lo smacco, nel febbraio 1887 il governo rinnova la Triplice Alleanza assicurandosi il supporto diplomatico tedesco nel teatro coloniale per poi raddoppiare gli sforzi nel corno d’Africa.

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