Di grandi domande, molle, desideri e zaini magici - Giornale di bordo 20 febbraio
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COS’È LA NOTTE? - mio collage 24×33
(c'è Berta che filava, un Pulcinella un po' allucinato, una piuma di #corvo (Si apre in una nuova finestra) trovata su un marciapiede a Ravenna, un filo rosso trovato non mi ricordo più dove, e alcuni ritagli presi da una rivista della Lipu)
Tutti cercano risposte, e le domande?
Non sarà mica qui uno degli inghippi?
Quale inghippo?
Boh.
So però che nei Giochi dell’Altopiano del Nolan le domande sono molto più importanti delle risposte.
Le domande, e il punto interrogativo - ? - che sembra proprio una specie di bastone magico o di uncino - sono sempre loro l’inizio di ogni avventura.
Cercare la domanda, le domande, è una grande possibilità.
Jung in “Ricordi, Sogni e Riflessioni” parla di due domande terribili che trova a un certo punto della sua vita - e che mi sembrano molle importantissime che direzionano in qualche modo le sue scoperte nelle sue affascinanti teorie.
Accorgendosi che i sogni spesso vanno a toccare l’immaginario profondo collettivo dei miti, delle fiabe, e appassionandosi allo studio delle storie antiche, si fa la prima domanda: “qual è il mito che sto vivendo?”
BOOM
BOOMBOOM
(su questa grande domanda - circa :-D - stiamo costruendo un laboratorio a Lavezzola presso Spazio Duale, per l’inizio di aprile. Presto news anche qui…)
E poi : “cosa mi piaceva fare di più da piccolo quando ero da solo e potevo giocare?”
Lui pensava che sforzarsi di mettere questa domanda dentro al proprio presente - reale o metaforico - fosse fondamentale per vivere pienamente la vita. A Jung piaceva costruire con le pietre, è così il suo gioco da adulto fu costruire da solo, con le proprie mani, una torre senza acqua ed elettricità - ma questa è un’altra storia…
Sono insomma due domande moolto preziose.
Sono molle potentissime, una specie di scacciapensieri, marranzano gigante che produce un suono invisibile e pieno dentro le nostre vite.
Noi le utilizzeremo
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