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Quella della presa in giro!

Siamo giunti al momento in cui un po’ mi devo arrabbiare. E utilizzerò arrabbiare perché abbiamo un grosso problema nella stampa di settore mondiale? Sapete quale? Essere dei fig***** :)

Parliamoci chiaramente e senza mezzi termini, sono uno sempre al centro, anche se scrivo di videogiochi da anni, non sono mai stato quello che andava contro le aziende/publisher perché sapete alla fine i videogiochi sono un business e come tale deve essere trattato, soprattutto se si vuole cercare di essere oggettivi. Perché se non lo si è allora non si può dire di star facendo un buon lavoro. E attenzione perché non parlo di oggettività quando si parla di un videogioco, anzi da quel punto di vista rivendico sempre la mia posizione su quello, ovvero che le recensioni sono da sempre contenuti soggettivi, e come tali vanno presi, se invece si parla del lato tecnico, allora li si può essere più che oggettivi.

Ma veniamo a noi ora, pochi giorni fa c’è stato l’annuncio che ha fatto esplodere tutto l’internet legato al mondo dei videogiochi e non solo. E’ stato annunciato da Rockstar che il mese prossimo vedremo un primo teaser di GTA 6. Fin qui tutto bene, siamo tutti contenti, se solo non fosse per un piccolo particolare accaduto un po’ di ore prima….

Quando la stampa diventa protagonismo

Comincio con il mettere le mani avanti, questo sarà un numero di Chiacchiere e Pad molto particolare, perché sarà un flusso di coscienza nato da questo caso che è esploso proprio un paio di giorni fa. Non è la prima volta che accade, ma sembra quasi che la stampa di settore si sia ormai radicalizzata e se non c’è del sensazionalismo, nessuno può essere protagonista di nulla. Andiamo però con calma.

L’ arrivo di Grand Theft Auto 6 di Rockstar Games è ovviamente un evento che tutto il mondo dei videogiochi aspetta con trepidazione. Da sempre questa serie insieme a Red Dead Redemption ha tenuto sulle spine milioni di fan e di videogiocatori che non vedono l’ora di carpire delle informazioni da questa software house. Negli anni, si sono avvicendate notizie di rumor, leak e tutto quello che la vostra mentre potrebbe partorire. Ovviamente nulla di certo e di concreto, soprattutto se proviene da profili che possono essere fatti da mio cugino in America (quello che ha anche la PS7 per intenderci). D’altronde la stampa di settore si nutre molto di questo, di click facili che parlano ovviamente alla pancia delle persone, ma su questo potremmo stare a discutere per ore ed ore.

Ma la cosa che più mi ha fatto storcere il naso di questa vicenda invece è che a preannuncio l’arrivo di informazioni su GTA 6 fosse Jason Schreier, giornalista per Bloomberg che seguo spesso soprattutto per l’ottimo lavoro di inchiesta che fa. Ma questa volta a mio avviso, ha toppato alla grande, scrivendo un articolo fondato, che preannunciava che qualcosa si stesse muovendo, e che l’annuncio di GTA 6 fosse dietro l’angolo. Non è solo per aver rovinato la sorpresa a milioni di giocatori, ma è mandare all’aria il piano di anni ed anni del team che lavora dietro a questi giochi. Di tutta risposta ovviamente il team di Rockstar è dovuto andare sicuramente in damage control e pubblicare sui propri social la notizia che un primo trailer arriverà nei primi giorni di Dicembre.

immagine che india il post di rockstar games

Non impariamo mai

A volte in effetti dovremmo imparare a metterci un po’ nei panni di chi è davvero dietro le quinte, e che crede davvero in un progetto. A differenza di altri media, il videogioco gode anche di questo. L’attesa è un fattore che incide tantissimo sul videogiocatore e i publisher lo sanno bene. Nintendo ad esempio è bravissima a gestire la comunicazione di molti suoi titoli, guardate come ha fatto bene con l’ultimo Zelda ad esempio. Invece in questo modo andiamo a rovinare il mood e soprattutto l’approccio che l’azienda vuole dare a questa notizia. Cosa ancora peggiore è anche dare al videogiocatore di strada un’aspettativa assolutamente sbagliata.

Se ci guardiamo un po’ indietro, anche il caso eclatante del primo Mario + Rabbids (Si apre in una nuova finestra) di Ubisoft Milan è un chiaro esempio di come tutta questa roba può portare dei danni seri alla motivazione di un team e soprattutto alla voglia di far scoprire un titolo che si sta preparando da anni. E più volte il team di Milano ha specificato che quell’accaduto ha davvero rovinato dei giorni che dovevano essere di festa, mandando il morale del team a terra. Mi sento di volervi mettere questo tweet del Community Manager di 343 industries che racchiude benissimo tutto il mio pensiero e che fa capire che chi è dentro l’industria non ride e scherza come fanno i videogiocatori.

E con questo, concludo questo flusso di coscienza, sperando di avervi fatto capire quanto per le aziende delle volte non contano solo i soldi, ma chi lavora dietro ad un videogioco è una persona in carne ed ossa, sacrifica ore del suo tempo a discapito di famiglia e amici, per far vivere sogni e vite parallele ad altre persone. Forse dovremmo solo imparare a rispettare chi ci regala tutto questo.

Chiacchiere e Pad #23

Rassegna Stanca

🕸New York in Spider Man 2 raccontata da Alessandro Palladino (Si apre in una nuova finestra)
Il Film di Zelda è ufficiale e ho un po’ paura (Si apre in una nuova finestra)
💸Epic e Google combattono ancora (Si apre in una nuova finestra)

“What is a man? A Miserable little pile of secrets!”
-Castlevania: Symphony of the Night, PS1

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