L’EUROPA delle GRANDI POTENZE nella Belle Epoque
I venticinque anni prima del 1914 sono caratterizzati da uno sviluppo economico senza precedenti: il commercio mondiale esplode e il benessere della popolazione inizia a crescere. Ma non è tutto oro quello che luccica. Dietro le luci sfarzose delle grandi città, le tensioni stanno crescendo: lotte di classe, crisi internazionali, sfide tra le grandi potenze. L’Europa si gode i suoi ultimi anni di pace: la belle epoque. L’imperatore tedesco Guglielmo II è convinto che il futuro della Germania sia mondiale: la politica tedesca diventa molto più aggressiva e dinamica. La Francia del primo ‘900 è dominata dall’ala radicale, ma più questa rimane al governo e più diventa moderata: tra il 1906 e il 1910 sotto la guida di Georges Clemenceau e Aristide Briand arrivano alcune riforme sociali, non sufficienti a calmare la parte più rivoluzionaria dei lavoratori. In Inghilterra intanto finisce l’età vittoriana, nel 1901 la regina Vittoria lascia al figlio ormai settantenne il trono, Edoardo VII diventa il nuovo re d’Inghilterra. Nonostante questi problemi interni, la Gran Bretagna rimane il nemico da battere: gode della flotta militare più grande sui mari, Londra è il centro finanziario del mondo e con una massa territoriale degna di un continente l’impero britannico non ha rivali.
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