EARLY ACCESS: Il FALLIMENTO delle Repubblica di WEIMAR
Dalle ceneri del Reich è nato uno stato all’avanguardia, che deve rispondere alle sfide del primo dopoguerra, dalla crisi economica alla rabbia per la sconfitta: la Repubblica di Weimar. La Repubblica di Weimar è fin da subito un modello di democrazia parlamentare aperta e avanzata: il collasso del Reich crea un clima di grande libertà nel popolo tedesco. L’unico partito che può aspirare a questo ruolo è la socialdemocrazia: la SPD, grazie alla classe operaia, inizia un periodo di dominio politico di dieci anni sulla Repubblica di Weimar. Il problema però è che i ceti medi non si sentono rappresentati dai socialdemocratici, identificandosi maggiormente nel Centro Cattolico o nella destra moderata del Partito tedesco-nazionale e del Partito tedesco-popolare. Inoltre la popolazione vede la democrazia come il risultato di una guerra persa e l’umiliazione di Versailles è fortemente sentita in Germania; in particolare non aiuta quello che succede in quegli anni. I governi di coalizione, che si succedono tra il ‘21 e il ‘23, decidono comunque di rispettare gli accordi: iniziano i pagamenti dei debiti di guerra. Ma nel momento in cui sembra tutto perduto, la classe dirigente tedesca dimostra ancora la sua forza: nell’agosto del 1923 si forma un governo di grande coalizione, la democrazia inizia a difendersi. A Monaco, nella notte tra l’8 e il 9 novembre 1923, un gruppo di membri del Partito Nazionalsocialista e di altre formazioni paramilitari stanno cercando di organizzare un’insurrezione contro il governo. Ristabilita la situazione politica, il governo tedesco cerca di salvare la situazione economica: nell’ottobre del ‘23 viene emessa una nuova moneta, il Rentenmark, marco di rendita, per sostituire il Piermark ormai svalutato. Gustav Stresemann avrebbe conservato la carica di ministro degli Esteri fino alla morte, nel 1929. Con lui sarebbe morto il garante degli accordi tra Weimar e l’Intesa.
Il clima di distensione internazionale trova il suo momento migliore nell’estate del 1928 quando i rappresentanti di quindici stati decidono di firmare il patto Briand-Kellog, promosso dal segretario di stato americano. Ma con l’arrivo della crisi economica del 1929 il clima di distensione e pace, o come viene spesso definito “lo spirito di Locarno”, sparisce rapidamente.
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