Pezzi di sé perduti per strada - Giornale di Bordo 14 giugno
“…Accorciare le distanze con i propri miti era solo l’intento, il tentativo, forse, di andare lungo il cammino a riprendersi pezzi di sé regalati alla strada, ai rumori del condominio, al peggior offerente, chissà in quali ore remote del suo passato.”
Tratto da: Fuori dal Bosco - Racconto semi-immaginario del tempo futuro (2020)
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VALE TUTTO. TUTTO
Una delle regole-non-regole dei Giochi dell’Altopiano del Nolan è “vale tutto”. Vale tutto è soprattutto un antidoto. Al perfezionismo, alle conte che bloccano la magia della vita; quando avrò questa cosa, quando sarò così o cosà, solo allora potrò fare, potrò agire: che grande fregatura!
Adesso. Adesso puoi fare, puoi giocare con quello che hai. Sempre.
E allora “vale tutto”, come quando si giocava a Nascondino, o a qualsiasi altro gioco di bambino e a un certo punto entrava questo pizzico di anarchia magica a scompigliare ancora di più le carte.
Forse a volte può ancora arrivare a salvare.
Il vale tutto è una cosa coraggiosa.
È avere innanzitutto il coraggio di accettare, e riuscire a trasformarlo, l’istante, magicamente, in istinto puro.
È così quando inizi a sentire di nuovo le cose.
Il mondo.
E allora il Gioco:
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