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S1 Edizione Speciale

LA NEWSLETTER DEL GIOVEDÌ DI ANDREA BATILLA

PROENZA SCHOULER E IL FATTORE UMANO

Il fatto che Lazaro Hernandez e Jack McCollough, direttori creativi e proprietari del marchio americano Proenza Schouler, vadano con grande probabilità a sostituire J.W. Anderson da Loewe è, in sé, una notizia che lascia il tempo che trova. Di quelle che interessano la bolla degli addetti al settore che si esaltano o si deprimono come di fronte alle pagine del calcio mercato sulla Gazzetta dello Sport.

Hernandez e McCollough sono due onesti mestieranti molto bravi ad assaporare lo spirito dei tempi e farlo diventare commerciale. Da Loewe porteranno zero sorprese e renderanno il brand di nuovo irrilevante. Se ci andranno.

Ma non è questo il punto.

La notizia interessante è che i due designer hanno deciso di abbandonare il proprio brand che verrà affidato a un designer da definirsi. Dopo 22 anni e 350 clienti nel mondo, il dinamico duo ha pensato di avere meglio da fare disinvestendo le energie personali e applicandole ad altri progetti.

Di qualche tempo fa è anche la notizia dell’addio di Glenn Martens al marchio Y Project che in sua mancanza non ha trovato né rimpiazzi né investitori e quindi chiuderà i battenti. Y Project non è un marchio di Martens. È stato creato nel 2010 da Yohan Serfaty insieme all’investitore Gilles Elalouf. Nel 2013, alla morte improvvisa di Serfaty, il brand è stato affidato a Glenn Martens che di fatto lo ha fatto diventare quello che è.

Le due notizie, così vicine l’una all’altra e così simili, meritano una breve riflessione.

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