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The Quietus: "Siamo passati a un modello di adesioni per garantire sostenibilità al nostro magazine"

The Quietus (Öffnet in neuem Fenster) è una rivista online di musica indipendente e cultura pop, che conta centinaia di migliaia di lettori. Dopo aver testato le acque e aver accettato donazioni da parte dei lettori negli ultimi quattro anni, l'editore e co-fondatore Luke Turner ci racconta come The Quietus ha saputo creare un programma di adesioni su misura per la comunità.

Avete raggiunto 600 membri nel primo mese su Steady: un grandissimo risultato! Cosa avete fatto per preparare il vostro programma di adesioni e ottenere questo successo?

Probabilmente abbiamo avuto un vantaggio rispetto ad altre pubblicazioni perché siamo in attività da 12 anni, e avevamo già testato le acque, proponendo alle persone la possibilità di sostenerci via PayPal. Sapevamo di avere già una base su cui costruire.

Al posto di comprare una copia di The Quietus in negozio, i lettori stavano praticamente pagando per leggerlo online e sostenerci. All'inizio siamo stati molto cauti nell'introdurre una novità del genere, più che altro perché c'era l’idea che le cose su Internet dovessero essere gratuite.

Ma alla fine le persone sono state disposte a darci volontariamente un po' di soldi ogni mese. E questo ci ha fatto andare avanti negli ultimi quattro anni, mentre le entrate pubblicitarie hanno conosciuto un calo. Abbiamo capito che il pubblico era effettivamente disposto a pagare per dei contenuti online.

Penso che ora le persone siano consapevoli della necessità di pagare per accedere a determinati contenuti, se vogliono che i progetti sopravvivano.

E ora che siete passati a un modello basato sulle adesioni, quali vantaggi state offrendo ai vostri membri?

Ciò che davvero piace alla gente di The Quietus sono gli articoli di approfondimento, quelli lunghi. Così abbiamo pensato che offrire un long-form ai nostri membri paganti e proporre anche un podcast collegato sarebbero state due cose in linea con l’identità e gli obiettivi del sito, ossia la promozione di realtà e spazi culturali non sempre rappresentati. Abbiamo pensato che combinare questi due elementi, e poi provare anche a pubblicare un po' di musica, avrebbe potuto dare vita a una bella offerta.

Siamo una rivista musicale e ci sentiamo sempre più parte di un ecosistema culturale con gli artisti stessi. Volevamo essere in grado di restituire qualcosa alla comunità più ampia. Così abbiamo pensato che pubblicare musica e allo stesso tempo finanziarla sarebbe stato un buon modo per farlo. Siamo molto contenti di avere State 51, una società di distribuzione musicale, in questo progetto. Ci stanno aiutando a finanziare le uscite musicali per i membri che aderiscono al nostro piano premium.

Conoscevamo abbastanza bene i nostri lettori per sapere che probabilmente avrebbero gradito degli articoli in più o anche un podcast, ma soprattutto esiste qualcuno a cui non piace la musica gratis? La gente che ama la musica gratis ha distrutto l'industria musicale, in fin dei conti. Quindi, se possiamo offrire un po' di musica per cui gli artisti vengono effettivamente pagati, ben venga!

Cosa vi ha spinto a passare alle adesioni e a cambiare la vostra offerta per includere tutti questi vantaggi in più?

Penso ci siano state diverse ragioni. È bello essere in grado di dare qualcosa in cambio ai lettori. Inoltre, le entrate pubblicitarie non stanno andando da nessuna parte. Per non parlare del grande sconvolgimento del Coronavirus, che ha spazzato via il nostro ultimo flusso di guadagni pubblicitari, che arrivavano proprio dalla musica dal vivo.

https://youtu.be/pBF-9yVVNfw (Öffnet in neuem Fenster)

Siamo stati fortunati a ottenere una sovvenzione dall'Arts Council England per aiutarci a superare parte del periodo di emergenza. Grazie a questo, abbiamo mantenuto in vita The Quietus e abbiamo pensato di investire un po' di quei soldi per far decollare il nostro programma di adesioni. Ovviamente Steady non fa pagare alcuna quota iniziale. Ma così siamo stati in grado di assumere qualcuno che potesse mettere in piedi questo nuovo percorso — questa persona è Anthea, che è stata fantastica nell'aiutarci in tutto questo.

Devi trovare un modo per rendere la tua piattaforma o pubblicazione sostenibile sul lungo periodo.

Piuttosto che stare svegli tutta la notte a preoccuparsi se ci sarebbe stata ancora pubblicità, ho sentito che questo era un ottimo modo per assicurarci di poter essere sostenibili.

E come sta andando Steady per voi finora?

Il nostro sito web ha 12 anni: nell’era digitale, è considerato piuttosto vecchio e anche un po’ brontolone. E non abbiamo uno staff tecnico, perché non possiamo permettercelo. Ero davvero preoccupato che la piattaforma non fosse compatibile con Steady, ma alla fine è andata alla grande. Steady è molto funzionale e impostarlo è stato davvero semplice.

Le ragioni per cui abbiamo scelto Steady sono tante, ma in particolar modo per le sue varie funzionalità. Poter integrare un paywall su una singola pagina è semplicemente fantastico. Ciò significa che possiamo offrire articoli esclusivi, restando sempre sul nostro sito. Attraverso il paywall, incoraggiamo le persone a iscriversi al nostro programma di adesioni. Mi piace anche il piccolo pulsante fluttuante a destra che invita le persone ad aderire. Trovo che tutte queste funzionalità siano molto belle e sono sollevato che funzionino con il nostro sito un po’ antiquato.

C’è altro che vorresti condividere sui programmi di adesione o su Steady?

Vorrei sottolineare quanto sia stato fantastico [il consulente per le adesioni di Steady] Sanket nel periodo prima del lancio. Abbiamo esplorato insieme diverse piattaforme e diverse combinazioni di piattaforme — lavorare con lui è stato grandioso. Steady ha anche fornito dati sui lettori davvero interessanti ed è stato meraviglioso anche nella risoluzione di problemi.

Penso sia sorprendente che Steady sia gestito da editori, e si vede! Molti degli altri strumenti che avremmo potuto usare sembravano essere molto incentrati sulla tecnologia, ma se sei un editore, ciò non è necessariamente un bene. Hai bisogno di persone che capiscano cosa stai cercando di fare, come funziona l'editoria. Il bello di Steady è che non è una piattaforma tecnologica che cerca di fare soldi con gli editori. Ma sono editori che cercano di far funzionare l'ecosistema dei media indipendenti.

Senza Steady avremmo fatto fatica a mettere in piedi un programma di adesioni che si adattasse così bene a quello che facciamo. E quando abbiamo visto che Gay Times (Öffnet in neuem Fenster) e gal-dem (Öffnet in neuem Fenster) stavano già lavorando con Steady, ci siamo detti: "Bene, questa è la piattaforma che lavora con persone che hanno valori simili ai nostri". Anche questo è stato un grande incentivo.

Diventa membro di The Quietus su Steady (Öffnet in neuem Fenster)!

https://steadyhq.com/it/thequietus/about (Öffnet in neuem Fenster)