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Newsletter #66 - 🪦 Va’ dove ti porta la tomba 🪦

Le passeggiate per centri storici gentrificati sono sempre più stressanti? Ne avete abbastanza di fare lo slalom tra turisti cafoni? Il ritorno dell’ora solare vi mette tristezza? E che dire della solita diatriba “Halloween sì”, “Halloween no”? Paganesimo o cristianesimo, tradizione o innovazione? Abbiamo la soluzione per voi!

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La redazione di Meridiano 13 ha scovato i luoghi perfetti per le vostre sgambettate autunnali: una compilation dei migliori cimiteri da Trieste in là! Dove potrete godere di tutta la calma e la solitudine di cui avete bisogno, in completa armonia con l’angoscia che monta quando alle 17 fa già buio. Una volta sgranchite le gambe vi attende inoltre un laboratorio di canto funebre albanese, per poi finire col tradizionale banchetto in mezzo alle lapidi.

Croazia, Slovenia, Romania, Lituania, Russia, Albania, Serbia, Macedonia, DDR… andate dove vi porta la tomba!

Ricordati che devi morire! (Abre numa nova janela)
Buona lettura

🪦 Un cimitero istriano: mamma mia, che confusione!

Nomi slovenizzati, cognomi italianizzati, commistioni di matrice tedesca, ebraica, echi macedoni, albanesi… In questa cittadina dell’Istria slovena, così come in altre, il camposanto locale costituisce una mappa storica articolata della comunità, da leggere e decifrare con attenzione, pazienza e (molta) prudenza. Si tratta di un vero gioiello, da studiare e da valorizzare, perché è la prova di un’enorme ricchezza culturale e umana che viene spesso offuscata o celata nella città dei vivi.

🪦 Il cimitero di Lovrinac, testimone silenzioso della Storia

Il cimitero di Lovrinac a Spalato, costruito nella zona orientale della città, è un luogo particolare dove è possibile rintracciare l’eredità della Storia del secolo scorso. Il cimitero ospita infatti soldati nazisti, partigiani jugoslavi, ebrei, combattenti della guerra degli anni Novanta ma anche figure illustri della storia cittadina, tutte insieme.

🪦 Zentralfriedhof Friedrichsfelde, il “cimitero dei socialisti”

Un luogo dove riposano gli “eroi” del comunismo e della socialdemocrazia tedesca. Il Zentralfriedhof Lichtenberg, che si trova a Lichtenberg, nella ex parte orientale della capitale tedesca, era uno degli luoghi della Repubblica Democratica Tedesca dove si è costruito il pantheon del movimento progressista tedesco. Ecco la sua storia.

🪦 Cimitirul vesel di Săpânța, un gioioso camposanto romeno

“Questo è il Cimitirul vesel, il cimitero gioioso: e trovatelo voi un altro posto così. Con queste croci in legno di quercia sormontate su scene di vita che sono quadri naïf. Con queste iscrizioni che riepilogano vizi e virtù del defunto, il sorriso di chi sa che siamo tutti esseri imperfetti, bisogna farsene una ragione, prenderla per il verso giusto.” Paolo Ciampi descrive così il cimitero di Săpânța in Non è il paese di Dracula (Bottega Errante Edizioni).

🪦 Il cimitero monumentale di Tichvin a San Pietroburgo: un luogo di culto al cospetto di Dostoevskij e Čajkovskij

A San Pietroburgo, lontano dal brulicare dei turisti del centro, su una sponda del fiume Neva si trova il solitario cimitero monumentale di Tichvin. Chiamato anche “Necropoli dei maestri dell’arte” questo tetro luogo di culto risalente al Diciannovesimo secolo, ospita le tombe dei più grandi artisti e scrittori russi di tutti i tempi. Una spettrale passeggiata tra le lapidi offre quiete e raccoglimento, circondati da maestosi monumenti funebri e ricordi del passato.

🕯 Lituania pagana: il Vėlinės o “Giorno delle anime”

All’inizio di novembre i cimiteri lituani diventano distese infinite di candele e, secondo la credenza popolare, villaggi e campagne si affollano delle anime dei morti. Il Vėlinės offre un affascinante scorcio su questa tradizione pagana in Lituania, l’ultimo paese d’Europa a essersi battezzato.

🪦 Vajtojca. Adrian Paci e la poetica della morte

La performance Vajtojca (2002) di Adrian Paci continua a suscitare un profondo impatto emotivo negli spettatori, richiamando l’attenzione sul ruolo della lamentatrice funebre, figura presente nelle tradizioni albanesi e di altri paesi balcanici. Queste donne, simili alle prefiche italiane, esprimono un dolore collettivo attraverso rituali di canto e gesti, che rendono il lutto un’esperienza visibile e condivisa. Nell’opera, Paci attualizza il rito ancestrale, trasformando la lamentatrice in un simbolo di identità e memoria.

🪦 Zadušnice, a pranzo con il morto

Immaginatevi di essere a passeggio per un piccolo paesino balcanico in un uggioso giorno d’autunno, passare fortuitamente accanto a un cimitero e… imbattervi in piccoli gruppetti sparpagliati tra le lapidi che mangiano e bevono, banchettando direttamente sulle tombe degli inquilini sottostanti. Non avete le traveggole e la gente non è impazzita: con ogni probabilità state assistendo alle Zadušnice, una particolare forma di commemorazione dei defunti.

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