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NUOVI INIZI

LA NEWSLETTER DEL GIOVEDÌ DI ANDREA BATILLA

STAGIONE 1

EPISODIO 0

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C’è stato un momento nella storia, intorno agli anni ’50, in cui le newsletter sono diventate un potente strumento di rivolta culturale. Attraverso il ciclostile (in inglese mimeograph) autori come Allen Ginsberg, uno dei padri della Beat Generation, hanno trovato il modo di pubblicare testi che nessuna casa editrice avrebbe mai pubblicato. Negli anni ’80 le fanzine di matrice punk sono state il mezzo di comunicazione privilegiato di una generazione che contestava la stampa e l’editoria mainstream. Scrivere e pubblicare in autonomia è poi diventato, con l’era digitale, qualcosa di facile e immediato e in molti, moltissimi, ne hanno approfittato per fare arrivare il proprio pensiero ad un pubblico che cercava, e continua a cercare, un’alternativa al pensiero dominante.
Le newsletter sono però anche diventate uno strumento chiave del marketing e hanno spesso perso la loro originale carica esplosiva.

Oggi l’informazione e la riflessione critica fanno difficoltà a trovare spazio sui medium tradizionali, sempre più compressi tra esigenze commerciali e restituzione di favori e così le newsletter hanno ritrovato una potenza di fuoco che forse non avevano più da quando venivano lette in forma cartacea e in maniera carbonara.

La stampa di moda non è solo affetta da una grave forma di accondiscendenza verso i brand che investono soldi ma è anche in generale poco abituata alle riflessioni profonde e in questo momento storico in cui le cose sono veramente complesse, scrivere di moda è sempre più difficile. Forse scrivere in generale è sempre più difficile.

Quindi, da adesso, la newsletter oltre ad avere una cadenza regolare (ogni giovedì mattina alle 8), sarà anche il mio medium di riferimento. Smetterò di scrivere su Instagram che ha delle limitazioni in termini di spazio e scriverò solo qui, o prevalentemente qui.

La cosa nuova è che la newsletter sarà in abbonamento per la quasi totalità delle uscite. Continueranno ad esserci contenuti free ma essendo questo per me un lavoro è arrivato il momento di chiedere a voi qualcosa in cambio.

Per qualche strano motivo che credo abbia a che vedere con la solita sindrome dell’impostore ci ho messo tantissimo tempo a prendere questa decisione ma alla fine mi sono convinto che fosse la soluzione giusta.

Quindi adesso avete tre opzioni:

  • mantenere la vostra iscrizione con la quale riceverete la parte free dei contenuti

  • fare un abbonamento mensile dal costo di 5 Euro che potrete disdire quando vorrete

  • fare un’iscrizione annuale al costo di 50 Euro che pagherete annualmente, invece che 60 Euro.

Altra cosa: la newsletter avrà anche una versione in lingua inglese con un invio separato a cui potete iscrivervi o abbonarvi dalla stessa pagina di quella in italiano.

Succederanno altre cose sia sul mio canale YouTube che con i corsi sul mio sito ma ve lo racconterò quando saremo pronti da un punto di vista tecnico.

Per adesso, semplicemente, vi ringrazio perché avere qualcuno che ti ascolta o ti legge è una cosa straordinaria.

ENGLISH VERSION

There was a moment in history, around the 1950s, when newsletters became a powerful tool for cultural rebellion. Through the mimeograph, authors like Allen Ginsberg, one of the fathers of the Beat Generation, found a way to publish texts that no publishing house would have ever printed. In the 1980s, punk-inspired fanzines became the favourite communication medium for a generation challenging mainstream press and the world of publishing. Writing and self-publishing became something easy and immediate with the digital era, and many, many people took advantage of it to share their thoughts with an audience searching for an alternative to dominant thinking.

However, newsletters have also become a key marketing tool and have often lost their original explosive charge.

Today, critical information and reflection struggle to find space in traditional media, increasingly squeezed between commercial demands and quid pro quo obligations. As a result, newsletters have regained a firepower they perhaps haven’t had since they were read in print form and shared clandestinely.

Fashion journalism is not only affected by a severe form of compliance toward brands that invest money but is also generally unaccustomed to deep reflections. In this historical moment, where things are truly complex, writing about fashion is becoming increasingly difficult. Perhaps writing in general is becoming more difficult.

So, starting now, this newsletter, in addition to having a regular cadence (every Thursday morning at 8 AM), will also become my primary medium of communication. I will stop writing on Instagram, which has space limitations, and I will write only here, or predominantly here.

The new thing is that the newsletter will be subscription-based for most of its content. There will still be free content, but since this is my job, the time has come to ask something in return.

For some strange reason, likely tied to the usual impostor syndrome, it took me a long time to make this decision, but in the end, I convinced myself it was the right solution.

So now you have three options:

  • Keep your current subscription, with which you’ll receive the free portion of the content (in english version)

  • Subscribe monthly for €5, which you can cancel anytime.

  • Choose an annual subscription for €50, paid annualy, instead of €60

Many other things will be happening on my YouTube channel and with the courses on my website, but I’ll share more details when we are ready from a technical standpoint.

For now, I simply want to thank you, because having someone who listens to you or reads what you write is truly extraordinary.

Tópico POST SETTIMANALI

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