Newsletter #60 - 📚🌊 Consigli libreschi per l’estate 2024
Come ogni estate, arriva puntuale la nostra newsletter di consigli libreschi. Sotto l’ombrellone, oppure in città, in montagna o sul divano di casa, leggere è sempre una buona idea. Anche quest’anno allora tutta la redazione si è messa di impegno per scovare qualche bel libro da consigliarvi.
Ci sarà come sempre il pezzo con i consigli in breve (Si apre in una nuova finestra), con alcune pennellate per ciascun volume, ma ci saranno anche altre sei recensioni più lunghe, per guidarvi fra le pagine delle opere in esame. Infine, un omaggio a Ismail Kadare, il grande scrittore albanese recentemente scomparso.
📚 Consigli libreschi per l’estate 2024
Come ormai avviene da diversi anni, abbiamo pensato di regalarvi una lista di consigli letterari. Alcune brevi recensioni vi porteranno in giro “oltre il meridiano 13”, spaziando fra autori ed editori diversi, alla scoperta di luoghi e generi letterari disparati. Non vi resta che iniziare a leggere i nostri consigli libreschi per l’estate 2024.
🇦🇱 Ismail Kadare, vita e opere. Una chiave di lettura della sua “impunità”
Lo scorso 1° luglio 2024 ci ha lasciato Ismail Kadare, lo scrittore albanese più amato e al contempo più dibattuto del panorama letterario contemporaneo. Ancorato alla sua terra d’origine, Kadare valica gli stretti confini balcanici e raggiunge lo scenario letterario europeo con romanzi che lasciano il segno. Per molti aspetti rimane una figura intellettuale e letteraria discussa. Ce lo hanno raccontato Giovanna Nanci e Anna Lattanzi di Albania Letteraria.
📘 Capire il confine di Giustina Selvelli, una recensione
Capire il confine di Giustina Selvelli, edito da Bottega Errante Edizioni è un libro che ti porta in volo su quello che noi italiani chiamiamo “confine orientale” dimostrandoci in qualche modo che questa linea immaginata non esiste, o per lo meno è molto meno escludente di quello che si può pensare osservandola da lontano. Una lettura importante e necessaria.
📕 La nuova Russia di Israel J. Singer, una recensione
Nel 1926 quella dell’Unione Sovietica è una società in trasformazione tra l’onda lunga rivoluzionaria e le prime disillusioni. Israel J. Singer nel suo La nuova Russia rappresenta un interessante spaccato antropologico e un profondo sguardo sulla capacità di adattamento delle comunità ebraiche. Recensione di Vincenzo Di Mino.
📗 Resistenza e testimonianza in Oltre la soglia del dolore di Katerina Gordeeva
Katerina Gordeeva è divenuta nel corso degli anni una delle figure chiave del dissenso russo, alla quale si deve la realizzazione di un numero consistente di reportage e documentari che ritraggono la Russia di Putin. Oltre la soglia del dolore, pubblicato dopo il febbraio 2022, non ha visto la luce in Russia e la sua edizione sarebbe impensabile al momento, rendendo sempre più evidente il ritorno a una situazione paragonabile a quella del tamizdat sovietico (la pubblicazione oltre confine).
📙 Gli Eccentrici e il postmodernismo ucraino di Taras Prochas’ko
La casa editrice Utopia porta in Italia il breve romanzo Gli Eccentrici di Taras Prochas’ko, autore postmodernista ucraino originario di Ivano-Frankivs’k. Il suo NeprOsti, che può apparire come una semplice storia d’amore, mescola elementi surreali in forma realistica e mitologici della regione carpatica. Ce ne parla Yuliya Oleksiivna Corrao Murdasova su Andergraund (Si apre in una nuova finestra).
📘 Settebellissimo: la pallanuoto italiana fra Rudić, Jugoslavia e Ungheria. Una recensione
Ratko Rudić, la fine sportiva della Jugoslavia e l’imbattibile Ungheria capace di trionfare in tre Olimpiadi consecutive: sono questi alcuni dei protagonisti - non sempre secondari - del libro Settebellissimo. Gli anni d'oro della pallanuoto italiana, scritto da Simone Pierotti e Alessandro Mastroluca, ed edito da Battaglia Edizioni.
📙 Taccuini 1922-1939 di Marina Cvetaeva, dove ordinario e sublime si mescolano, nei difficili anni di emigrazione
Marina Cvetaeva, una delle voci poetiche più originali del panorama russo del primo Novecento, si racconta nella seconda parte dei suoi inediti taccuini. Un testo ipermoderno che contiene vari generi, dalla prosa alla poesia, dalla forma di diario alle lettere, che attraversa i difficili anni di emigrazione dell’autrice e poeta simbolista lontana dalla sua patria, la Russia sovietica, alla volta di Berlino, Praga e Parigi, anche per sfuggire alle persecuzioni della autorità sovietiche rivolte a lei e al marito, Sergej Efron, ufficiale dell’armata bianca. Un viaggio alla scoperta del lirismo e della scrittura più intima di Marina Cvetaeva che restituisce al lettore un mosaico, tra sublime e vivere quotidiano.
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