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La CADUTA del FASCISMO in ITALIA

Nella conferenza che si tiene a Casablanca nel gennaio del 1943 prevale la linea di Churchill: si decide che caduta l'Africa si sarebbe attaccata l’Italia per motivi logistici, politici e militari. Inoltre gli anglo americani, per rassicurare i russi, si accordano sul principio della resa incondizionata. La campagna d'Italia inizia il 12 giugno del 1943 con la conquista dell’isola di Pantelleria. Il 10 luglio le truppe alleate sbarcano in Sicilia e in poche settimane prendono l’isola. La crisi del fascismo era già iniziata nel marzo del 1943 con i grandi scioperi operai che partono da Torino. Motivi: disagio dovuto al carovita, bombardamenti alleati, disagi alimentari, infiltrazioni comuniste. Questa è la prima vera protesta durante il ventennio.  A far cadere Mussolini sarà l’ala monarchica: tutte le componenti moderati del regime (industriali, militari, gerarchi monarchico-conservatori) unite ad alcuni esponenti del mondo politico prefascista si uniscono per far sopravvivere la corona ad una guerra ormai percepita come persa. Il pretesto formale per l’intervento del re fu offerto dalla riunione del gran consiglio del fascismo tenutasi nella notte tra il 24-25 luglio del 1943.  Il pomeriggio del 25 luglio Mussolini è convocato da Vittorio Emanuele III dove viene invitato a dimettersi per poi essere arrestato dai carabinieri. Il nuovo governo viene affidato al maresciallo Pietro Badoglio. L’intero assetto del regime fascista sparisce nel nulla senza spargimenti di sangue ancor prima che Badoglio sciolga il PNF e tutte le organizzazioni associate. Un crollo così repentino si spiega con l’astio causato dalla guerra che vedeva in Mussolini il principale promotore e responsabile. Nonostante l’idea della chiusura repentina della guerra, Badoglio rassicura gli alleati tedeschi che la guerra sarebbe continuata. L’italia era piena di contingenti dell’esercito tedesco lì per difendere l’italia dall'avanzata alleata . Badoglio però avvia delle trattative segretissime con gli alleati per una pace separata. Le trattative però non vanno come sperato: gli alleati possono offrire solo una resa incondizionata senza garanzie per il futuro. L’italia accetta il 3 settembre a Cassibile (Sicilia) per poi rendere pubblico l’armistizio solo l’8 settembre in concomitanza con lo sbarco alleato a Salerno. L’annuncio radiofonico dell’armistizio getta l'Italia nel panico. Il governo e il re riparano a Brindisi nella Puglia occupata dagli alleati. I tedeschi iniziano l’occupazione di tutta la parte centro settentrionale dell'Italia. Le truppe italiane, senza più una guida, vanno incontro al caos. La campagna d'Italia si arena sulla linea Gustav che va da Gaeta alla foce del Sangro con punto nodale Cassino

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Argomento Seconda Guerra Mondiale

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