Quella un po' nostalgica
//Alpha 0.0.3
Siamo arrivati alla numero 3. O meglio, alla seconda dove si parla di qualcosa di più concreto. Sono arrivate anche nuove persone rispetto alla settimana scorsa e io non ne potrei che essere più felice. Da quando ho pensato di aprire questo spazio ho pensato che forse era cosa buona e giusta lasciare che il tutto crescesse da solo senza alcuna "spinta" artificiale. Certo, parlarne sui miei spazi è sempre cosa buona e giusta, ma una mail settimanale che sia tale, deve contenere anche un po' di "qualità". Non è facile devo dire. Pensare attivamente a cosa proporre per non annoiare o per non fare la fine di qualcosa di già visto. MA! EHI! SI cresce e soprattutto si sperimenta.
D'altronde Roma non è stata costruita in un giorno, e noi di certo non siamo Roma, anzi e neanche ancora mi avvicino ad essere un piccolo paesino nell'entroterra Calabro...ma questo è un altro discorso e forse mi sto allontanando un po' troppo dal tema principale. La scorsa settimana vi ho già preannunciato un po' di cosa avremmo parlato. Di nostalgia, ho preso infatti l'occasione della notizia della cancellazione dell'E3 per fare un po' di organizzazione nella mia testa (che in questi giorni sembrava affollata come una casa vacanze nel mese di Agosto). Stamattina mi hanno anche tolto la corrente, sono stato quasi 6 ore senza, e mi sentivo come Tom Hanks in Castaway...ragazzi che merda. E per non parlare del fatto che le ultime due settimane sono state di fuoco dato che avevo due esami Lunedi e Martedi. Ma siamo sopravvissuti, ce la facciamo e ce la faremo.
Ora però bando alle ciance e veniamo a noi. Al succo della questione, e al motivo che mi ha spinto a scrivere della cancellazione dell'E3.
-Questa fiera chiamata E3-
Ma faccio un piccolo passo indietro e cerchiamo di capire cos'è l'E3, soprattutto per chi non ne ha mai sentito parlare. Immaginate un posto immenso, dove si riunisce tutta l'industria dei videogiochi. Sviluppatori e publisher che stringono accordi, pubblico che può entrare(questo solo recentemente), grandi stand dedicati ai titoli del momento.
Ma soprattutto la possibilità per la stampa, di entrare in contatto con quello che aspetta il grande pubblico nell'anno che verrà. Detta cosi, sembra essere il paradiso in terra, la mecca del videogiocatore. Beh...non è tutto oro quel che luccica, dato che ormai da un po' di anni a questa parte molte aziende avevano deciso deliberatamente di abbandonare la barca e mettersi in proprio. D'altronde la nascita dello streaming e la crescita costante di pubblico del settore, ha fatto sì che si sviluppassero sempre più modi per comunicare con chi è a casa.
Ed è cosi quindi che l'E3 dopo anni di sofferenza è arrivato a cancellare l'edizione di quest'anno. Lo dico con un po' di amaro in bocca? Si. Perchè fin da piccolo era un mio sogno poter andare alla fiera che sempre ho immaginato nella mia cameretta e che potevo toccare solo tramite le riviste( quindi parliamo già di tanti anni fa). Poi è diventata sempre più vicina, da quando ho cominciato a scrivere di videogiochi ho fatto anche i conti con la realtà, e forse da "dentro", non so se un E3 come quello degli ultimi anni sarebbe stato all'altezza delle mie aspettative.
In quei padiglioni, e in America quella fiera ha fatto la storia del settore videoludico eh. Segnando anche alcuni momenti storici. Immaginate ad esempio di essere un bambino/adolescente degli anni 90. Ma essere comunque un po' grande per capire l'importanza che ha avuto l'entrata in scena della PS1 all'interno del panorama videoludico. Ecco, forse per molti di voi sarà un po' lontana questa cosa, ma voglio raccontarvela per farvi capire che momenti importanti ha racchiuso questa fiera.
Era il 1995 e Los Angeles faceva sicuramente un caldo bestia. Un giorno come un altro per tanti Californiani, ma per chi respirava videogiochi e business era un giorno importante. Perché? Perché era l'11 Maggio di quell'anno e sappiamo tutti che fu un anno importante (non perché sia nato io eh! Anche se potrebbe tranquillamente anche essere quello il motivo).
Di li a poco si sarebbe tenuta una delle prime conferenze di Sony all'E3, e un po' di persone erano davvero scettiche su quello che sarebbe potuto accadere. La tensione era altissima, le giacche di raso erano pregne di ansia e la tensione del direttivo di Sony era sicuramente tagliabile con un grissino(come il Rio mare si!). Ma ecco che con un gesto quasi disinvolto venne presentato il prezzo della console per il mercato occidentale. 299$!
Ebbene si, con una sola frase Steve Race, ammutolì il pubblico sbaragliando qualsiasi tipo di concorrenza ci fosse con SEGA e Nintendo, che ai tempi governavano indiscusse il mercato console. Qui vi metto anche il video dell'accaduto perché fidatevi è reperto da conservare con gelosia, ed un momento importantissimo per il mercato globale di quello che oggi è diventato il media con più incassi in assoluto.
https://www.youtube.com/watch?v=ExaAYIKsDBI (Si apre in una nuova finestra)Ecco quindi cosa era l'E3, e cosa poi non è stato più per aziende, e per persone che lavorano nel settore. I prezzi altissimi degli affitti di spazi interni, diverbi con l'associazione di categoria e costi sicuramente facili da abbattere con un evento digitale, hanno portato alla cancellazione finale anche per questo anno.
-Nostalgia Canaglia-
In tutto questo quindi, potreste tranquillamente chiedervi, "Eh, ok Giusè e quindi a noi?" A voi niente ragazzi, che vi importerà, ma non avete un po' nostalgia delle cose che immaginavate e che purtroppo non ci sono più, o che magari avete sognato in un modo ma che poi si sono rivelate molto diverse da come ve le aspettavate? Mi ricordo ancora oggi quando andavo in edicola a fare incetta di riviste di videogiochi e la prima che sentì parlare di questo "E3" era forse il 2000/2001.
Facevano vedere dei giochi fighissimi che io non avevo mai visto e con gli occhi di un bambino sognavo di avere prima o poi. Spoiler, ero molto fortunato e sono uno dei pochi a poter dire di aver avuto un'infanzia abbastanza serena da questo punto di vista e i videogiochi per me non sono mai stati un "problema", diciamo che avevo dei genitori abbastanza aperti di mente e un papà che voleva giocare sempre al posto mio.
Con gli anni sono cresciuto infatti con la convinzione che prima o poi io a quella fiera sarei andato, e non da semplice spettatore, ma da qualcuno che era li per una ragione. Una parte si è più o meno avverata. Scrivere di videogiochi mi piace, e farlo anche per dei siti importanti è bello, ma ovviamente l'altra metà dentro di me so già che non si realizzerà molto probabilmente. Mi fa essere triste questa cosa? Non tanto, so che sembra strano, raccontarla con tanto trasporto e poi non esserne un po' dispiaciuti.
Certo, veder crollare cosi uno degli eventi che solo pochi anni fa trascinava l'intera industria fa assolutamente male. Ci sono tantissimi momenti che hanno fatto la storia e hanno emozionato milioni di giocatori sia da casa che li in fiera. Ma le storie sono fatte per essere raccontate, magari un giorno sarà bello raccontare di questa fiera e dire "Oh! Io so cos'era, perché la seguivo con gli occhi pieni di meraviglia e lo stomaco pieno di pizza".
-The Last of Us. Ancora non la vedi? Muoviti!!-
Ma torniamo un po' al presente, e stacchiamoci dalla nostalgia perché mi è venuto in mente che io in questa newsletter e forse da nessuna parte in realtà, non ho ancora parlato della serie di HBO di The Last of Us. Non mi dilungherò troppo, ve lo prometto. Ho scritto già tanto sul gioco, tra i social e all'interno di articoli, il mio pensiero sul videogioco e su quello che racconta lo sapete già. Ma volevo semplicemente dire che forse, per chi non conosce la storia e per chi non conosce il brand è una serie da vedere per diversi motivi.
Racconta bene cosa significa perdere qualcuno, vivere con i fantasmi del passato e cercare di riprendere fiato. Non è facile farlo, soprattutto se si è in un mondo in cui nessuno guarda più in faccia all'essere umano. Ognuno vive per se e cerca di approfittarsi del prossimo, anche se questo significa uccidere senza pietà. E' un po' la storia di due anime che si incontrano e si fanno del bene a vicenda, senza neanche accorgersene.
Insomma, la messa in scena della serie funziona e forse mi azzardo a dire che è uno degli adattamenti dal mondo dei videogiochi meglio riusciti di sempre. Forse forse hanno settato uno standard quelli di HBO? Ci spero davvero tanto e spero anche che d'ora in poi guardi a questo prodotto prima di dire "OH ma che dici facciamo il film su Super Mario?"...ecco beh... parlando proprio di Super Mario mi è venuto anche in mente che questa settimana è uscito e ancora non sono riuscito ad andarlo a vedere. Mi sa che ci tocca andare...
Comunque siamo giunti alla fine anche di questa numero 2. Sono davvero contento di come stanno andando le cose e spero che in molti possiate consigliare questa newsletter a qualche amico interessato, o perché no, farla scoprire anche a persone che non hanno mai giocato. Raccontare il videogioco non è fatto solo di videogioco come dico sempre. Dietro al codice e ai poligono c'è tanto lavoro di creativi di tutto il mondo che in un modo o in un altro hanno messo anche un po' di loro stessi dentro alle righe di codice. Ed io con un occhio che guarda oltre cerco di portarlo alla luce. Ci leggiamo settimana prossima!
Grazie di tutto,
-Gius
Ah giusto...la citazione di oggi...mmm vediamo un po' quale potrebbe essere.
"Your light? Never lose sight of it."
- Cloud, Kingdom Hearts, PS2 (2002)