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Mac&Cheese 43 -Lo Spanglish: la sfida quotidiana di vivere in “Non English”

Cari abbonati e care abbonate, questo mese riprendiamo l’ormai consolidata tradizione di ospitare in Mac&Cheese una voce esterna. Dovete sapere che questa collaborazione è stata pianificata, anche nei suoi contenuti, parecchi mesi fa. L’intuizione è stata corretta: questo prezioso numero, all’indomani delle elezioni presidenziali, offre una fotografia particolarmente viva di una realtà che ancora oggi nei media - e conseguentemente nella rappresentazione che abbiamo nella nostra testa - viene rappresentata come una “minoranza”, un’appendice - e non un centro, un cuore - culturale degli Stati Uniti. Una definizione limitante e lontanissima dalla realtà.

Lascio spazio a Sofia Di Capita, agente letteraria che si occupa di editoria in contesti internazionali: con lei parliamo di Spanglish, per osservare gli Stati Uniti da una prospettiva che raramente, dai media occidentali, ci viene offerta. Sofia ci racconta la storia di questo fenomeno e - attraverso il nostro amato pop e la letteratura - la sua continua evoluzione. Buona lettura!

P.S.: Sofia ci ha scritto tempo fa per proporci una collaborazione. Siamo felicissime di questo pezzo che - ne siamo sicure - troverete prezioso! Grazie Sofia per la tua proposta e l’entusiasmo con il quale hai contribuito al nostro progetto.

Esiste un meme divenuto virale qualche anno fa e che viene riproposto costantemente sui social dai parlanti di lingua spagnola negli Stati Uniti: quello dell’attrice colombiana Sofia Vergara che, nella serie tv Modern Family, conclude una discussione – tenuta interamente in inglese – con la frase

“Do you even know how smart I am in Spanish?? Of course you don’t!”

[“Hai idea di quanto io sia intelligente in spagnolo? Ma certo che no!”. Sofia Vergara in un episodio - poi diventato meme - di Modern Family © ABC]

Inutile dire che si tratta di un sentimento universale condiviso da molte delle persone che abitualmente devono esprimersi in una lingua diversa da quella di origine. Ma c’è dell’altro. Credo che il successo della frase, e del personaggio della serie più in generale, si debba soprattutto al fatto di essere riuscita a rappresentare il sentimento collettivo di molti ispanofoni che vivono negli USA, in un contesto che spesso risulta ancora poco “inclusivo”.

Questo perché un’analisi fotografica degli Stati Uniti oggi ci indicherebbe che la popolazione ispanica supera attualmente i 60 milioni, il che fa dello spagnolo la seconda lingua più parlata nel Paese. Tuttavia, la sua presenza è ancora troppe volte ignorata e stigmatizzata, a causa di pregiudizi profondamente radicati nelle tensioni storiche e politiche legate all’immigrazione latina, in particolare al complesso rapporto degli Stati Uniti con Porto Rico, il Messico e altre aree di confine ad alta densità latina.

In questo contesto si è fatta strada, e continua a farsene, una lingua in eterno divenire che ancora oggi suscita sentimenti contrastanti: lo Spanglish.

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