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LA NEWSLETTER SETTIMANALE DI ANDREA BATILLA

CHI HA PAURA DI GIULIA SALEMI?

Durante l’ultima puntata del suo podcast Non Lo Faccio Per Moda, Giulia Salemi ha avuto come ospiti Anna dello Russo e Piero Piazzi. 
Faccio un piccolo recap prima di iniziare. Giulia Salemi è una giovane conduttrice televisiva nota soprattutto per le sue partecipazioni a reality come il grande Fratello. Anna dello Russo, ex fashion editor di Vogue Italia e Vogue Giappone, è diventata nel tempo un’icona social soprattutto per i suoi look esageratamente vistosi. Piero Piazzi è presidente dell’agenzia di modelle Women Model Management, noto per aver scoperto talenti del calibro di Carla Bruni e Monica Bellucci.

L’unico momento interessante di uno show in cui la media delle domande era “Quali sono le parole da non dire per essere accettati nel mondo della moda?”, è stato il sentimento di frustrazione, espresso chiaramente, di Giulia Salemi per non avere accesso a marchi importanti nelle sue apparizioni televisive e pubbliche. Per quanto possa sembrare un tema laterale e poco interessante, è vero che i mega brand hanno pochissimi rapporti con il mondo televisivo ed è altrettanto vero che se  mi occupassi delle pr di Valentino o Gucci o Balenciaga cercherei il più possibile di stare alla larga da personaggi usciti dal Grande Fratello. Credo. O forse no.

Durante le due edizioni del programma televisivo “Loretta Goggi in quiz” del 1984 e 1985 la conduttrice era vestita Valentino e Fendi. Ai tempi entrambi i marchi sposavano agevolmente la cultura televisiva e, come quasi tutti gli altri (anche quelli più intellettuali), la seguivano, desideravano, approvavano e in definitiva la usavano come strumento di comunicazione. I designer stessi frequentavano la tv appena potevano, preferendo peraltro proprio quella nazional popolare. Gianni Versace e Giorgio Armani erano spesso presenti alle trasmissioni di prima serata o della domenica pomeriggio di Rai 1 e non lo facevano per parlare di massimi sistemi ma per farsi conoscere, per farsi sentire avvicinabili e quindi desiderabili. Cioè parlavano della lunghezza delle gonne.

Succede poi che arriva l’Internet e i social media. E succede che il concetto di popolare si allarga a dismisura, uscendo dal contenitore televisivo e invadendo anche le piattaforme meno note. In parallelo si ingigantisce anche uno degli elementi fondamentali della cultura popolare: il trash. 

Il trash, secondo l’Enciclopedia Treccani è “Un prodotto (libro, film, spettacolo televisivo e simili) caratterizzato da cattivo gusto, volgarità, temi e soggetti scelti volutamente e con compiacimento per attirare il pubblico con quanto è scadente, di bassa lega, di infimo livello culturale.”

Loretta Goggi che imita Ornella Vanoni mentre Ornella Vanoni la guarda con  un misto di accondiscendenza e risentimento è trash.

Ma lo è anche Chiara Ferragni che finge di vivere in un mondo fatato per monetizzarne l’apparenza. E anche Anna dello Russo è più probabile che venga ricordata per le sue apparizioni clownesche fuori delle sfilate che per la sua lunga e importante carriera come fashion editor.

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