Apriamo questo numero 35 di MicroMega+ con la seconda intervista del ciclo “La politica che (non) c’è”, una lunga conversazione di Daniele Nalbone con Fabrizio Barca – (“Alla ricerca del conflitto perduto (Opens in a new window)”) – a partire dal suo ultimo libro, “Disuguaglianze Conflitto Sviluppo. La pandemia, la sinistra e il partito che non c’è”.
I dati personali generati dalle nostre interazioni sul web sono una risorsa di così grande valore commerciale da essere considerati il “nuovo petrolio”. Allo stesso tempo, però, l’utilizzo di questi dati – come spiega Aziz Z. Huq nell’articolo “Chi possiede i nostri dati? (Opens in a new window)” – comporta grandi rischi che richiedono forme di governance radicalmente nuove.
Il 19 dicembre di venticinque anni fa ci lasciava Marcello Mastroianni. Personificazione della grazia e della leggerezza, attore dotato di carisma naturale e talento straordinario, lungo la sua carriera teatral-cinematografica durata più di cinquant’anni è riuscito a interpretare un’eterogeneità di ruoli non riscontrabile in altri suoi colleghi. Il ricordo di Giovanni Savastano: “Marcello Mastroianni, o della leggerezza profonda (Opens in a new window)”.
Tianxia – “(tutto)-sotto-il-cielo” – è il nuovo termine alla moda nella politologia internazionale, utilizzato dai teorici cinesi per affermare la superiorità della visione geopolitica confuciana su quella occidentale. Ma i paradossi di questa narrazione portano a riflettere sui diversi rapporti che Cina e Occidente intrattengono col proprio passato. L’approfondimento di Marco d’Eramo: “Tianxia contro Platone. Antichità a confronto (Opens in a new window)”.
“Hannah Arendt: scienza, verità e mondo comune (Opens in a new window)”: Edoardo Greblo evidenzia come la grande filosofa, pur fortemente critica nei confronti della scienza moderna per le conseguenze politicamente dannose della sua espansione incontrollata, lasci aperta la possibilità che essa possa svolgere un ruolo positivo nella sfera pubblica: cercare e preservare la verità.
Gianni Rodari ha rivoluzionato la letteratura per i più piccoli, ma oltre che scrittore è stato anche un giornalista militante, prima alla direzione del settimanale comunista L’Ordine Nuovo di Varese e poi all’Unità a Milano. Su questo aspetto della sua biografia proponiamo un capitolo – “Gianni Rodari giornalista militante (e scrittore per caso) (Opens in a new window)” – dal volume “Gianni Rodari. Vita, utopie e militanza di un maestro ribelle” di Lorenzo Iervolino (Red Star Press).
Buona lettura!